Stasera su RaiPlay: il film premiato a Cannes che racconta l’Italia come nessun altro.
Una storia d’amore malata, un triangolo grottesco, tre anime perse nella Roma del dopoguerra. Su RaiPlay è disponibile un piccolo capolavoro della commedia all’italiana, diretto da Ettore Scola e premiato al Festival di Cannes del 1970. Un film che ha fatto epoca, con un Marcello Mastroianni in stato di grazia, premiato come Miglior Attore proprio sulla Croisette. La pellicola, dal titolo volutamente esagerato e beffardo, racconta la gelosia con un’ironia feroce, ma senza mai perdere di vista la realtà sociale in cui si muovono i personaggi: quella di un’Italia post-boom economico ancora intrappolata tra miseria, illusioni politiche e desideri repressi.
Il film ruota attorno al muratore Oreste Nardi, un comunista di mezza età travolto dalla passione per la giovane fioraia Adelaide Ciafrocchi. Una passione che lo porta a rompere ogni equilibrio, soprattutto quando nella vita di lei entra anche il pizzaiolo Nello Serafini, anarchico toscano con il cuore tenero e le idee confuse. Il risultato è una spirale di gelosia, tentativi di suicidio, ricoveri ospedalieri e colpi di scena, dove il riso si mescola continuamente al dramma. Ma ciò che rende questo film un cult assoluto è la capacità di Ettore Scola di trasformare una storia d’amore assurda in una radiografia sociale.
Stasera su RaiPlay, un grande cult tutto da riscoprire: perché è attuale ancora oggi
Attraverso luoghi iconici come i mercati generali, il cimitero del Verano o le feste de l’Unità, la Roma di Scola diventa il teatro di una commedia umana piena di amarezza e contraddizioni. La sceneggiatura, firmata da Age & Scarpelli insieme al regista, utilizza rotture della quarta parete e testimonianze in stile processuale per raccontare i fatti da più punti di vista. Una scelta narrativa audace, che regala al film un ritmo unico. Monica Vitti è straordinaria nel ruolo di Adelaide, combattuta tra l’amore e l’autodeterminazione, vittima e protagonista insieme. Accanto a lei brillano Giancarlo Giannini, ingenuo e poetico, e naturalmente Marcello Mastroianni, perfetto nel ruolo di Oreste, l’uomo consumato da un amore che non riesce a controllare.

Il premio ricevuto a Cannes nel 1970 non fu casuale. Mastroianni riesce a trasformare un muratore geloso e reazionario in una figura tragica e al tempo stesso ridicola. Un equilibrio difficilissimo che conferma il suo talento immenso e la forza del cinema italiano dell’epoca. Eppure, nonostante i suoi oltre cinquant’anni, questo film parla ancora al presente. Le sue tematiche tra patriarcato, gelosia tossica, fragilità mentale e difficoltà economiche, sono più attuali che mai. In un’epoca in cui si discute molto di relazioni sbilanciate e di violenza di genere, questo film appare quasi profetico. Ma lo fa con la leggerezza intelligente della commedia grottesca, senza cadere mai nella retorica.
