Un content creator noto come Francesco Zini ha mangiato al ristorante di Gucci firmato dal famoso chef Massimo Bottura, una stella Michelin, a Firenze. Ecco il racconto della sua esperienza in termini di qualità, costi e condivisione.
All'inizio di un video diffuso su YouTube, Francesco Zini - food creator - racconta la sua esperienza al ristorante di Bottura a Firenze: "Per rompere il ghiaccio si inizia con un piccolo aperitivo da Gucci Giardino dove ho avuto modo di interfacciarmi con tutta la complessità dei loro cocktail davvero spettacolari e iniziare a mangiare qualche piattino".
E continua: "Però adesso entriamo nel vivo dell'esperienza. In cucina si trova Takaiko Kondo, storico sous chef di Massimo Bottura che delizia i palati con piatti che omaggiano la fiorentinità e tutti gli scambi culturali che sono avvenuti in questa città durante il periodo del Rinascimento". Successivamente, Zini mostra il menu che comprende i piatti alla carta e il nuovo percorso degustazione che con 6 portate fa fare un "viaggio in tutta la Toscana con il palato".
Mangia da Bottura a Firenze: "Vi dico quanto ho speso e se è da provare"
La tavola inizia a riempirsi con il pane guttiao con alga nori, grissini e una bella schiacciata al miele. Si prosegue con gli amuse bouche che sembrano una colazione dolce e invece sono salati. Arriva la prima portata, "sogno di cacciucco", il classico piatto livornese, ma scomposto. Il brodo a parte con olio, prezzemolo e basilico da sorseggiare a ogni boccone. "Ogni boccone mangiato singolarmente ha la sua personalità, ma una volta che sorseggi il brodo si ha il classico piatto livornese". Arriva anche il pane ai grani antichi e polenta che accompagna la seconda portata a base dello zafferano di San Miniato. Si tratta di zafferano con topinambur, accompagnato da cervello fritto.

Ci si sposta poi nella macchia limitrofa a Grosseto con funghi porcini, olive, sedano rapa, spuma e barbabietola. "La prima cosa che mi ha suscitato questo piatto, più che i sapori sono gli aromi della macchia e le consistenze di questa", dal sedano croccante fino alla componente leggermente terrosa della barbabietola.
La portata successiva sono 'i tre porcellini' a base di porchetta. "La carne si scioglie in bocca come se fosse burro", poi una sottospalla accompagnata da un purè di sedano-rapa e infine i ravioli con maiale e gamberi. E ancora pappardelle con fondo di ossa e cinghiale a arancia bruciata. Come dessert l'unione di due dolci super toscani: il castagnaccio e il neccio. Si chiude con il classico tortellino in crema di parmigiano con tartufo bianco definito dal creator "la buonanotte che vorrei ogni sera". Non manca per concludere davvero la piccola pasticceria. Costo del menu? 170 euro ma li vale tutti, dato che lo stesso Zini afferma: "Questo percorso è assolutamente da provare".
