La fiction Rai più luminosa e struggente: la vivi in una settimana e ti si incastra nel cuore

Una fiction Rai che merita di essere riscoperta perché luminosa e devastante al tempo stesso è indubbiamente Braccialetti rossi. La storia racconta l'amicizia tra ragazzi che sono in ospedale e la serie è diventata uno dei cult più iconici degli anni 2010 a causa di ascolti alti, impatto emotivo fortissimo e risposta da parte dei giovani. Forse molti non sanno che si tratta di un remake della serie iberica “Polseres vermelles”, derivante a propria volta da esperienze reali di malattie e ricoveri dello scrittore Albert Espinosa.​

Le vicende si svolgono all'interno di un grande ospedale in Puglia dove sei giovani fra gli 11 e i 17 anni che hanno patologie diverse decidono di chiamarsi “Braccialetti rossi” al fine di sostenersi a vicenda nel corso delle cure. Leo, capo del gruppo è lì per un tumore e genera le “regole” del gruppo, regalando ad ognuno dei membri un braccialetto rosso. Questo diventa non solo un simbolo medico, ma anche un modo per dimostrare la loro resistenza alla malattia e a quello che devono affrontare.

Oltre alla lotta quotidiana, nella fiction scorrono tematiche come le amicizie, i primi amori, la paura della morte, il legame con le famiglie e la voglia di normalità. Potente l'utilizzo della voce narrante affidata a Rocco, in coma. Proprio lui osserva e commenta quello che succede agli altri ragazzi. Durante le tre stagioni disponibili su RaiPlay ci sono momenti di lutto e guarigione, soprattutto con Leo e Cris come protagonisti. Alla fine la fiction sembra insistere sul diritto dei ragazzi di pensare a un futuro lontano dall'ospedale.

Fiction Rai
Braccialetti Rossi

Recupera subito la fiction Rai Braccialetti rossi: un gruppo, un ospedale, una promessa

Oggi, rivedere Braccialetti rossi o scoprirla per la prima volta, ha un effetto quasi catartico perché parla di vita, paura, amore e amicizia, ma in maniera luminosa. Il merito è anche del cast. A guidare il gruppo c’è Carmine Buschini, il volto indimenticabile di Leone “Leo” Correani. Con lui, Brando Pacitto, Aurora Ruffino, Pio Luigi Piscitelli, Mirko Trovato e Lorenzo Guidi. Attorno ai ragazzi si muove un mondo adulto fragile e imperfetto composto da medici, genitori e infermieri. Tra loro emergono Giampaolo Morelli, Laura Chiatti, Carlotta Natoli e Michela Cescon. La serie conquista perché rifiuta il pietismo e sceglie il coraggio e la voglia di ridere nonostante tutto.

Braccialetti rossi non è stata solo una fiction di successo, ma è diventata un fenomeno. I numeri lo confermano: oltre 5–7 milioni di telespettatori a puntata, share superiori al 24%, premi come il Premio Regia Televisiva e il Giffoni Experience Award. La colonna sonora, con brani di Laura Pausini, Vasco Rossi ed Emma, è entrata ai vertici delle classifiche italiane.

Rivedere oggi la fiction fa scattare qualcosa: è come ritrovare un gruppo di amici conosciuti anni fa che ti hanno insegnato a guardare la vita con occhi diversi. Ogni episodio parla di scelte difficili, di prime volte e di incertezze che tutti abbiamo vissuto almeno una volta perciò è una serie tutta da vivere.

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