L'anno scorso Il Conte di Montecristo, quest'anno Sandokan: le fiction Rai con una grande produzione internazionale dietro sanno sempre come stupire. E questo non vale solo per gli ultimi periodi. Infatti, c'è una serie che vale la pena recuperare - ti toglie solo due serate - e che riporta al centro l'avventura e i grandi miti. È su RaiPlay e si intitola Alì Babà e i 40 Ladroni.
Arrivata in Italia nel 2008 Alì Babà e i 40 ladroni è stata diretta da Pierre Aknine ed è andata in onda su Rai 1 in due appuntamenti come serie di punta natalizia (proprio al pari di Sandokan). La trama mostra in modo fiabesco e familiare la famosa storia de “Le mille e una notte”. Mette insieme avventura, comicità e melodramma, regalando agli spettatori della tv generalista un racconto semplicemente meraviglioso.
La vicenda segue Alì Babà, povero falegname di Baghdad, il quale vive assieme alla moglie Yasmina e al figlio Sliman. Eppure, la sua vita cambia quando s'imbatte per caso nella grotta nascosta dei quaranta ladroni, che si può aprire solo con la formula notissima “Apriti sesamo". Questo luogo è strapieno di tesori rubati. Improvvisamente ricco, Alì inizia ad avere tensioni con suo fratello Cassim - particolarmente avido - e mentre il capo dei malviventi Malik lo vuole morto. Intanto, si intrecciano alla storia del protagonista quella della schiava Morgiana, quella del Califfo minacciato da traditori a palazzo e quella del cavaliere straniero Serafino. Come si evince, la fiction alterna quindi toni da commedia, romanticismo e avventura insieme (proprio come Sandokan).

Perché recuperare Alì Babà e i 40 ladroni oggi: una fiction Rai che scalda, diverte e funziona ancora
C’è qualcosa di profondamente rassicurante nel tornare a quelle telefiabe che la Rai sapeva regalare a dicembre (ma anche la Mediaset ad esempio - con il ciclo di Fantaghirò nelle sue repliche immancabili). E proprio in questo clima, oggi più che mai dominato dal ritorno dell’avventura televisiva grazie al fenomeno Sandokan, la riscoperta di Alì Babà e i 40 ladroni appare quasi 'naturale'. Eppure, a differenza di altri titoli, quest'ultimo non è diventato un cult generazionale, così è abbastanza noto da evocare un ricordo, ma non così diffuso da essere inflazionato. Per questo è un recupero perfetto per oggi. Siamo davanti a una storia semplice che parla alle famiglie.
Il cuore del racconto è affidato a Gérard Jugnot, attore amatissimo in Francia, che qui interpreta Alì Babà. Accanto a lui spiccano Leïla Bekhti nel ruolo di Morgiana, Saïda Jawad come Ouria e Michèle Bernier nei panni della moglie Yasmina. Completano il cast volti francesi e tedeschi come Ken Duken, mentre l’edizione italiana si affida a doppiatori di prestigio come Luca Ward, scelta che rafforza il legame emotivo con il pubblico Rai.
Rivedere questa miniserie oggi significa concedersi un momento di leggerezza. In più, la serie è breve, essendo composta da due sole puntate, perfette per un weekend di dicembre. E poi c’è un dettaglio che non va sottovalutato: chi sta seguendo o sta commentando la nuova ondata d’avventura spinta da Sandokan troverà in Alì Babà lo stesso spirito.
