Stasera su RaiPlay, Adriano Giannini in un film intenso e spiazzante: ti ribalta le aspettative in soli 6 minuti

Stasera su RaiPlay se avete qualche minuto di tempo vi consigliamo Un'altra storia. Si tratta di un cortometraggio del 2014 'piccolo', ma con protagonisti svariati attori 'grandi', ovvero Sofia Bruscoli, Claudia Gerini, Adriano Giannini e Alessandra Mastronardi. La regia è affidata a Gabriele Pignotta e la struttura è in tre mini‑episodi che cambiano le apparenze della violenza di genere tramite finali scioccanti e dal tono inaspettatamente positivo. In effetti, nella settimana dedicata a questo tema - il 25 novembre è stata la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne - ci sembra doverosa una visione del genere. Perché sensibilizza, ma ribaltando le aspettative. Guardandolo, capirete come e perché. Ma procediamo con qualche dettaglio in più.

Le tre brevissime storie narrate in Un'altra storia vedono tutte al centro il rapporto uomo‑donna e la percezione iniziale che stia per avere luogo un'aggressione maschile. All'interno di ogni episodio la situazione pare degenerare verso un tipo di violenza, ma la fine mostra appunto “un’altra storia” - come recita stesso il titolo. La lite finisce per diventare un autentico gioco di ruolo, un malinteso o comunque qualcosa di diverso rispetto a quello che lo spettatore si aspetta, per fortuna in senso positivo.

Stasera su RaiPlay
Claudia Gerini in Un'altra storia, su RaiPlay

Stasera su RaiPlay Un'altra storia: perché guardare questo corto

Guardare questo corto oggi ha un significato diverso rispetto al 2014, anno della sua uscita. In Italia e nel mondo si parla sempre più spesso di violenza sulle donne, di come riconoscerne i segnali e di come raccontare i rapporti uomo-donna in modo diverso. La narrazione è cambiata nel tempo e il pubblico è spesso più consapevole, ma anche più sensibile e più fragile.

“Un’altra storia” non si limita a essere un contenuto “di sensibilizzazione”. Anzi, fa tutt'altro: preferisce lasciarci vedere i limiti delle nostre stesse supposizioni, a volte basate sul nulla. Si tratta di una scelta straordinaria nella sua 'ordinarietà'. La tensione iniziale fa pensare di conoscere già il tragico finale. Ma no, non è così. Perciò, quando la conclusione ci mostra l'esatto contrario di quello che ci aspettiamo, l’effetto è catartico, grazie a un approccio che si potrebbe definire anti-retorico.

Un altro elemento che colpisce è la scelta del formato cortometraggio: i sei minuti rispecchiano completamente la soglia dell’attenzione contemporanea, ormai abbassata dall'uso massiccio dei social. La differenza è che, rispetto ai contenuti “veloci” dei social, questi sei minuti rimangono impressi nella mente. Perché a volte, dietro un gesto, c’è una storia diversa da quella che pensiamo, un’altra storia. Se stasera su RaiPlay cerchi qualcosa di breve, intenso e capace di farti pensare senza renderti pesante o triste, questo corto è la scelta perfetta. “Un’altra storia” è un piccolo film che fa ragionare senza ingrigire e merita di essere recuperato, oggi più che mai.

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