Rai 3 è pronta a proporre prestissimo in programmazione uno dei migliori film degli ultimi anni in prima visione. Si tratta di un capolavoro che ha vinto l'Oscar e raggiunto il cuore di milioni di persone. Il titolo? La zona d'interesse. Ma sveliamo qualcosa in più su questa pellicola e sul perché merita una visione.
La zona d'interesse è un prodotto audiovisivo che vede la regia di Jonathan Glazer. La storia mostra una prospettiva molto diversa da tutte le altre sull'Olocausto, svelando le giornate della famiglia del comandante di Auschwitz Rudolf Höß. Proprio lui vive assieme a sua moglie Hedwig e ai suoi figli all'interno di una villa vicina ai campo di concentramento. Chiaramente la loro quotidianità è solo un'apparente normalità dato che lo sterminio incombe a pochissimi metri da loro e non può essere ignorato.
La pellicola fa vedere tutti quei piccoli 'contrattempi' o incidenti che irrompono in questo idillio di famiglia borghese a causa della vicinanza al lager. Fortissimo è il dualismo tra la brutalità che accade nei campi di concentramento e quello che avviene subito fuori, in un ambiente familiare e accogliente. Il punto di vista di questo film è disturbante perché mostra in maniera agghiacciante come continua l'esistenza dei carnefici. Non ci sono scene di violenza in senso stretto, tuttavia essa è presente tramite dettagli sonori o racconti che lasciano lo spettatore semplicemente distrutto.

La trama e l’impatto emotivo de La zona d'interesse, presto su Rai 3: perché questo film è così devastante
Non è ancora chiaro quando La zona d'interesse arriverà su Rai 3, ma con ogni probabilità si aggirerà intorno al 27 gennaio 2026, Giornata della Memoria. Lo 'sbarco' del film in chiaro permette al grande pubblico di incontrare una narrazione che ha segnato un nuovo modo di raccontare la Shoah. Quest'opera d'altronde è stata caso internazionale, premiato con riconoscimenti come Oscar per Miglior film internazionale, Oscar per Miglior sonoro, Gran Premio della Giuria a Cannes, BAFTA per Miglior film britannico e Premio FIPRESCI.
Insomma, un trionfo su tutta la linea che non nasce dalla spettacolarità, ma dall'essenzialità. Senza considerare la bravura del cast che comprende Johann Karthaus, Luis Noah Witte, Nele Ahrensmeier, Lilli Falk, Ralph Herforth, Max Beck, Sascha Maaz, Marie Rosa Tietjen e Freya Kreutzkam.
Ogni scena de La zona di interesse è un pugno allo stomaco perché accade a pochi metri da un inferno che non vediamo. Il film si ispira liberamente al romanzo di Martin Amis, ma si sgancia nel modo di raccontare l'orrore. In qualsiasi caso, è un cinema che obbliga a sentire più che a guardare ed è per questo che è molto diverso da tutti quelli sulla memoria. In molti manuali di storia del cinema la pellicola è già considerata un caso di studio. D'altro canto, un film così, in prima visione, è davvero un evento.
