Capolavoro di Dino Risi su RaiPlay per pochi giorni: mai visto un cast di tale livello

Su RaiPlay solo per 6 giorni è disponibile Il mattatore, un capolavoro assoluto di Dino Risi che merita assolutamente una visione, non solo per la trama e la realizzazione, ma anche e soprattutto per il cast, pieno di mostri sacri del cinema. Un nome su tutti? Vittorio Gassman. Ma procediamo con ordine.

Il mattatore, firmato da Dino Risi è una commedia datata 1960 che segna completamente il passaggio di Vittorio Gassman da talentoso attore a vero “mattatore” della commedia all’italiana, mettendo insieme truffe, trasformismo e persino satira di costume. È attualmente considerato un titolo fondamentale del primo Risi, facendo letteralmente da ponte tra il cinema comico popolare e quello (sempre divertente) sui vizi dell’Italia durante il boom economico.

La trama vede al centro Gerardo Latini, un attore di teatro poco noto, molto bravo ma relegato a fare ruoli minori davanti a minuscole platee. Avendo grande capacità di replicare i dialetti, i modi di dire e le fisicità, scopre che l'arte delle imitazioni gli può portare molti più soldi come truffatore che sul palco.​ Nel recitare il suo 'ruolo' di ladro, Gerardo finisce in galera e proprio qui ha la possibilità di perfezionarsi dal punto di vista artistico, conoscendo altri criminali che lo portano su una strada sempre più oscura. Una volta fuori di prigione continua a imbrogliare, facendo ora la parte dell'aristocratico, ora quella del falso militare, passando per quella del seduttore. Ma tutte le azioni hanno delle conseguenze e ben presto se ne accorgerà: il suo voler emergere a tutti i costi, infatti, non lo poterà molto lontano.

RaiPlay
Il mattatore, su RaiPlay

Perché vedere Il mattatore oggi su RaiPlay: maschere, truffe e una lezione ancora attuale

Vittorio Gassman, Peppino De Filippo, Anna Maria Ferrero, Dorian Gray. Basterebbero questi nomi per comprendere perché Il mattatore sia considerato uno dei capolavori assoluti di RaiPlay e valga la pena riscoprirlo con occhi moderni. Dentro questa storia di truffe, trasformismi e ambizioni brucianti c’è un pezzo d’Italia che continua a parlarci. La regia di Risi è dinamica e prepara il terreno a capolavori come “I mostri” e “Il sorpasso”. La ricostruzione dei piccoli truffatori è piena di dettagli che oggi fanno sorridere, ma raccontano anche molto della cultura popolare del tempo. Le pistole fasulle, i documenti falsificati con poca cura, gli stratagemmi improvvisati: elementi che non fanno solo ridere, ma mostrano l’inventiva e la precarietà di una società che voleva solo benessere.

Anche il carcere, paradossalmente, diventa un laboratorio creativo per il protagonista. È lì che Gerardo affina il suo repertorio, trasformando la pena in palcoscenico. Il significato del film è proprio questo: anche nella sconfitta c’è lo spazio per reinventarsi. L’accoglienza dell’epoca fu calorosa. Oggi Il mattatore rimane attuale perché parla di ambizione, maschere sociali e identità fragili, ma soprattutto di persone che vogliono “sfondare” e finiscono per smarrirsi. Per questo vale la pena recuperarlo su RaiPlay.

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