Netflix propone ogni giorno migliaia di contenuti ai suoi utenti. Tra film e serie tv, che siano progetti nuovi o riproposti, la scelta è ampia e spesso ci si ritrova a fare ‘zapping’ alla ricerca della produzione giusta da guardare senza riuscire a fare il punto della situazione. È in questo senso che è utile scoprire delle chicche nascoste magari tramite coloro i quali già le hanno viste e apprezzate, con il famoso ‘passaparola’. Il nostro ‘golden buzz’ di oggi sulla piattaforma è allora questo film: Per niente al mondo. Se non l’avete mai visto è l’occasione per scoprirlo, se l’avete già visto è l’occasione per accoglierlo ancora nella vostra vita. Perché ne vale davvero la pena.
Per niente al mondo è un dramma carcerario e giudiziario. La storia segue il crollo e il tentativo di riscattarsi di un uomo di nome Bernardo che prima della caduta aveva un enorme successo. Il film, diretto da Ciro D’Emilio, vede come abile protagonista Guido Caprino. Non ha incassato milioni e milioni al botteghino, ma il suo impatto è stato importante soprattutto per colui che l’ha girato (si può dire che abbia consacrato il regista come opera seconda di tutto rispetto) e per colui che l’ha recitato (da allora la carriera dell’attore principale è letteralmente decollata). Ma ecco qualche dettaglio in più sulla pellicola.

Guarda Per niente al mondo stasera su Netflix: Guido Caprino è magistrale
Prima di tutto è essenziale ricordare il cast di Per niente al mondo. Attorno a Guido Caprino, infatti, ci sono Boris Isakovic, Irene Casagrande, Antonio Zavatteri, Diego Ribon, Antonella Attili, Valentina Carnelutti, Samuele Teneggi, Josafat Vagni. Un gruppo corale che costruisce, passo dopo passo, il mondo che travolge Bernardo, fatto di poteri opachi, gesti ingiusti e una provincia che sa essere tanto accogliente quanto feroce. Il film si muove su più linee temporali. Mostra il “prima”, il “durante” e quel “dopo” che nessuno di noi vorrebbe mai affrontare. Il prima è fatto di sorrisi, di fiducia, di una scalata sociale che sembra perfetta. Il durante è il carcere. Il dopo è il punto in cui ogni spettatore si chiede la stessa cosa: quanto siamo davvero disposti a sacrificare pur di salvarci?
Come già anticipato, Per niente al mondo non è un film “da botteghino”. I suoi numeri lo confermano: un’uscita piccola e un incasso contenuto. Ma è proprio per questo che la sua seconda vita, tra pay TV e ora su Netflix, diventa preziosa. Qui, lontano dalle pressioni del box office, trova finalmente il suo pubblico naturale. Ed è su queste piattaforme che il film ha iniziato a essere riscoperto, commentato, apprezzato per la sua forza emotiva e per la sua sincerità.
Il cuore del film è il carcere. Un carcere che non viene mai romanzato come in Mare Fuori. Tutto è raccontato con una tensione crescente. Bernardo entra in quell’ambiente come un estraneo e ne esce cambiato, e il pubblico cambia con lui. Ciò che colpisce, però, non è solo la sofferenza, ma il modo in cui il film la attraversa. Non c’è una retorica della vittima, ma solo la storia di un uomo che cerca un appiglio a cui aggrapparsi. Per questo è un racconto universale. Così, se cerchi un film che ti prenda per mano e ti accompagni in un viaggio umano (ma anche doloroso) allora stasera su Netflix hai un appuntamento importante.
