Da oggi su Netflix il film che scosse Hollywood e ispirò i nuovi 007: capolavoro anni 2000, Matt Damon inarrestabile

Ogni giorni Netflix aggiunge nuovi contenuti al proprio catalogo al fine di non far mai annoiare i suoi abbonati. Sa da un lato ci sono film e serie inedite della piattaforma che destano molta curiosità o attesa – si pensi ad esempio all’ultima stagione di Stranger Things prevista per giovedì 27 novembre – dall’altro lato ci sono ‘vecchi’ titoli che ritornano a ricordare come sia bella l’arte del rewatch. Tra i titoli che ritornano proprio a partire da oggi, c’è tutta la saga di The Bourne e in particolare The Bourne Supremacy. Ecco trama, cast, curiosità e perché vale la pena riscoprirlo anche oggi, a più di 20 anni dalla sua uscita in sala.

The Bourne Supremacy è un film del 2004 ed è il secondo capitolo della saga di Jason Bourne. Alla regia c’è Paul Greengrass, mentre il protagonista indiscusso resta Matt Damon. Se siete fan dei genere action-spy moderno, è la pellicola giusta perché dà un taglio decisamente più realistico e psicologico dei suoi predecessori. In effetti è un prodotto che ha fatto da spartiacque: dopo di esso James Bond e la saga di Mission: Impossible non sono mai più stati gli stessi. Ma procediamo con ordine nel consigliare la pellicola.

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The Bourne Supremacy su Netflix

The Bourne Supremacy è disponibile su Netflix: perché vale la pena recuperarlo

La trama si apre in India. Jason vive nascosto con Marie e prova a dimenticare l’addestramento di Treadstone. Poi avviene un attentato sul quale Bourne non ha alcun controllo e riparte la caccia all’uomo: una morte improvvisa spezza ogni equilibrio e dà origine al film più angosciante della trilogia che porta il protagonista fino a Mosca. Bourne non è un supereroe, ma solo un uomo che non riesce a dimenticare, un killer che vuole smettere di esserlo.

Guardare oggi The Bourne Supremacysu Netflix significa tornare alle origini del moderno cinema d’azione e riscoprire un linguaggio narrativo che ha modellato tutto ciò che è venuto dopo. L’azione è realistica e la celebre scena dell’inseguimento finale a Mosca è uno dei momenti più citati nella storia del cinema action. Un modello che ha ispirato registi come i fratelli Russo e Chad Stahelski.

Rivedere oggi questo titolo significa comprendere perché Matt Damon sia diventato un’icona del genere. Ma non c’è solo lui nel film. Impossibile non citare Franka Potente come Marie Kreutz, Joan Allen come Pamela Landy, Brian Cox come Ward Abbott, Julia Stiles come Nicky Parsons e Karl Urban come Kirill. Tutti loro contribuiscono a un film che non è solo una proposta per la sera, ma un invito a riscoprire un’epoca in cui l’action poteva essere più oscuro. Un’epoca in cui Matt Damon è stato inarrestabile nel creare un personaggio semplicemente iconico.

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