Brucia La grande bellezza e La vita è bella: il film italiano che conquista la Cina e diventa caso mondiale

Il 25 novembre si celebra la Giornata mondiale della violenza contro le donne e per l’occasione la Rai trasmetterà C’è ancora domani di Paola Cortellesi, un film che non solo ha cambiato il modo di fare cinema in Italia, ma che ha recentemente ottenuto un riconoscimento anche in Cina. Oltre a La grande bellezza e La vita è bella che hanno vinto l’Oscar portando in alto l’onore della nostra nazione sono pochi i film italiani che riescono ad ottenere premi così importanti. Ma ecco nel dettaglio cos’è successo.

Il film ha vinto il Golden Rooster Award a Xiamen, nella categoria più ambita per un titolo straniero. È il primo film italiano a ottenere questo riconoscimento. La giuria cinese ha premiato l’opera per la sua lettura profonda della violenza domestica e per il potente racconto del risveglio femminile. Un premio che pesa quanto un Oscar locale e sancisce il successo globale del progetto.

Se La grande bellezza di Paolo Sorrentino o La vita è bella di Roberto Benigni sono riusciti a trionfare agli Oscar americani, C’è ancora domani ‘prende’ quelli cinesi e un film nato quasi in punta di piedi diventa un caso mondiale. Il pubblico cinese ha accolto la storia di Delia come un racconto capace di parlare oltre il tempo e oltre la geografia.

Cina
Paola Cortellesi in C’è ancora domani

Dalla Roma del 1946 al trionfo in Cina: perché “C’è ancora domani” è diventato un fenomeno globale

Il film ambientato nella Roma del 1946 segnata dalla povertà, dalla fatica e da una quotidianità che inghiottiva soprattutto le donne, segue la famiglia Santucci: Delia, Ivano (interpretato da Valerio Mastandrea), il suocero Ottorino (Giorgio Colangeli) e i tre figli.

La figlia Marcella — interpretata da Romana Maggiora Vergano — osserva un clima di violenza domestica imperante e non accetta più. Ma tutto resta uguale fino a che una lettera misteriosa non arriva a cambiare gli equilibri. Così Delia si interroga, si ribella e immagina un futuro diverso. Questo avviene alla vigilia di un momento storico: il primo voto delle donne nell’Italia repubblicana. Il finale, diventato virale in sala e poi online, è un invito a non dimenticare quanto sia lunga la strada dell’emancipazione. E proprio questa forza emotiva ha conquistato i festival internazionali, prima in Europa e ora in Asia.

Non è un caso che la pellicola sia girata in bianco e nero. Riporta lo spettatore nel dopoguerra, lo fa dialogare con il passato, mentre le emozioni parlano al presente. L’interpretazione della Cortellesi ha trovato eco in ogni continente. Il film ha ottenuto anche riconoscimenti importanti come il Premio della Giuria al Molodist Kyiv International Film Festival e nomination di peso per Mastandrea e Maggiora Vergano.

La risonanza globale non nasce solo dalla qualità artistica, ma dal tema: la violenza domestica. Un male che non ha confini e che il film affronta con tatto, senza mostrare l’orrore in modo esplicito. Da mesi, il successo di C’è ancora domani ispira una nuova stagione del cinema italiano che guarda alle storie ordinarie, alle eroine silenziose, alle rivoluzioni domestiche che cambiano il mondo un giorno alla volta. Oggi, dopo il trionfo in Cina, il destino del film sembra ancora più grande.

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