Su RaiPlay un capolavoro d’altri tempi: “La Certosa di Parma” è la fiction Rai che riporta in vita il fascino dell’Ottocento, con un amore impossibile e un’ambientazione che toglie il fiato. Due puntate bastano per restare intrappolati nel suo incanto.
La fiction Rai La Certosa di Parma: il fascino di una storia immortale
Ambientata nell’Italia del primo Ottocento, “La Certosa di Parma” racconta la storia di Fabrizio Del Dongo, giovane aristocratico ribelle e affascinato dall’ideale napoleonico. Il suo sogno di gloria lo trascina nella battaglia di Waterloo, ma il ritorno in patria cambierà tutto. Accusato di un delitto e rinchiuso nella torre Farnese di Parma, Fabrizio incontra Clelia Conti, la figlia del governatore. Due anime destinate a scontrarsi e a legarsi per sempre. Dalle finestre di una prigione nasce una delle storie d’amore più struggenti della letteratura francese, resa sullo schermo con un’eleganza che oggi appare rara. Intorno a loro si muovono intrighi politici, passioni segrete e alleanze di potere. Sullo sfondo, la figura magnetica della Duchessa Gina Sanseverina, capace di manovrare uomini e destini con una grazia che incanta. Ogni scena è un frammento di storia, ogni dialogo un respiro di poesia.

Un cast di volti amati e una regia d’autore
La fiction, diretta da Cinzia TH Torrini e prodotta da Rai Fiction nel 2012, vanta un cast internazionale. Rodrigo Guirao Díaz è un Fabrizio idealista e tormentato, mentre Alessandra Mastronardi regala a Clelia una grazia luminosa e malinconica. Accanto a loro, Marie-Josée Croze interpreta Gina di Sanseverina, e Hippolyte Girardot veste i panni del potente Conte Mosca. Ogni inquadratura è curata nei minimi dettagli: costumi sontuosi, scenografie che ricreano la bellezza di Parma e dei suoi palazzi, luci che dipingono emozioni. La regia di Torrini riesce a trasformare la classicità del romanzo di Stendhal in un linguaggio televisivo moderno, accessibile ma mai superficiale. Fra i volti noti anche François Berléand, Ralph Palka, Stefano Abbati ed Enrico Beruschi. Un ensemble corale che restituisce spessore e ritmo a una storia d’amore che si consuma tra il desiderio e la ragione.
Perché rivederla oggi su RaiPlay
Nel mare di serie frenetiche e dialoghi brevi, “La Certosa di Parma” è un piccolo miracolo. Una fiction lenta, elegante e profondamente romantica, che invita a fermarsi, respirare e lasciarsi trascinare. Non è un semplice adattamento, ma un vero omaggio alla passione, alla lealtà e alla libertà. Rivederla oggi su RaiPlay significa riscoprire la qualità delle produzioni Rai che univano rigore storico e intensità emotiva. È una storia che parla di ideali e di scelte, di amori impossibili e di destini incrociati. E, soprattutto, ci ricorda che le grandi emozioni non hanno età.
La forza di questa fiction sta nell’atmosfera. I silenzi, le lettere scritte a lume di candela, gli sguardi trattenuti tra le sbarre. Tutto vibra di un romanticismo che oggi sembra appartenere a un’altra epoca. Eppure, basta premere “play” su RaiPlay per capire che certe storie non smettono mai di travolgere. “La Certosa di Parma” è una di quelle serie che si vivono, più che si guardano. Due serate bastano per lasciarsi conquistare da un amore che brucia e da un’estetica che avvolge. Una vera erede di “Elisa di Rivombrosa”, capace di far sognare chi crede ancora nelle grandi passioni.
