Non è cronaca, è ribellione: stasera in tv film incendiario (e premiato a Cannes) da 6 nomination agli Oscar

Stasera in tv su Rete 4 alle 00:49, arriva uno di quei film che non si dimenticano. “BlacKkKlansman” non è solo un thriller o una storia vera: è un grido di libertà. Diretto da Spike Lee, è ispirato alla vita reale dell’ex agente afroamericano Ron Stallworth, l’uomo che riuscì a infiltrarsi nel Ku Klux Klan negli anni ’70. Un’impresa impossibile che diventa, sullo schermo, una lezione di coraggio e intelligenza.

La pellicola, vincitrice del Grand Prix al Festival di Cannes 2018 e di un Oscar per la Miglior Sceneggiatura non originale, è un viaggio dentro l’America più profonda, tra odio e resistenza, tra ironia e tragedia. Un film che colpisce e non consola. Che diverte e ferisce. Che ti resta addosso.

Stasera in tv, BlacKkKlansmanun film “incendiario”

Ron Stallworth (interpretato da John David Washington) è il primo poliziotto afroamericano a Colorado Springs. Giovane, brillante, determinato, decide di sfidare il sistema da dentro. Quando scopre un annuncio del Ku Klux Klan, chiama fingendosi un uomo bianco e riesce a farsi accettare nel gruppo. L’operazione sotto copertura prende vita grazie al collega Flip Zimmerman (Adam Driver), ebreo, che partecipa fisicamente agli incontri del Klan.

Nel frattempo, Ron instaura una relazione telefonica con il Gran Maestro David Duke (Topher Grace), ingannandolo con il suo linguaggio perfetto e il suo finto fervore razzista. Il risultato è una storia incredibile, costruita su un doppio gioco costante tra comicità e tensione. In un crescendo che esplode nel finale, Spike Lee collega gli eventi degli anni ’70 alle immagini reali delle proteste di Charlottesville del 2017, dove l’odio è tornato a uccidere. È lì che la finzione incontra la realtà. Ed è lì che il film diventa storia.

Accanto ai protagonisti, il cast brilla di nomi eccellenti: Laura Harrier nel ruolo di Patrice, Alec Baldwin come Kennebrew Beauregard, Ryan Eggold e Jasper Pääkkönen tra i membri del Klan, Corey Hawkins nei panni dell’attivista Kwame Ture, e la leggenda Harry Belafonte nella sua ultima, toccante apparizione cinematografica.

Stasera in tv
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Un film che ha cambiato il cinema (e la coscienza)

BlacKkKlansman non si limita a raccontare una storia vera. È una riflessione feroce su cosa significhi essere parte o vittima di un sistema corrotto. Spike Lee usa la satira per colpire più a fondo della tragedia. Gioca con i generi: poliziesco, commedia, denuncia. E costruisce un film che è al tempo stesso intrattenimento e manifesto politico. La colonna sonora di Terence Blanchard vibra tra funk e jazz, accompagnando una narrazione piena di ritmo e simbolismo. E nei titoli di coda, un regalo: un brano postumo di Prince, omaggio a chi ha sempre lottato per l’uguaglianza e la libertà.

Prodotto dalla stessa squadra di “Scappa – Get Out” di Jordan Peele, il film ha dimostrato che il cinema può essere politico senza perdere potenza visiva o pop appeal. Con un budget di appena 15 milioni di dollari, ha incassato oltre 93 milioni in tutto il mondo, conquistando critica e pubblico. Dopo la sua uscita, molti film hanno seguito la strada aperta da Spike Lee: raccontare le ferite razziali dell’America con toni nuovi, ironici, perfino grotteschi. Da Judas and the Black Messiah a The Trial of the Chicago 7, fino a They Cloned Tyrone, la lezione è chiara: il cinema può ancora scuotere le coscienze.

Perché (ri)vederlo stasera in tv

Perché è attuale. Perché parla di noi, anche se racconta l’America. Perché mostra che la verità può avere il volto della commedia, e che ridere – a volte – è un atto di ribellione. BlacKkKlansman è più di un film. È una dichiarazione d’intenti. E stasera in tv, su Rete 4, è l’occasione perfetta per ricordare che il cinema, quando osa, sa ancora incendiare le coscienze.

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