Dal romanzo che insegna a rallentare: stasera in tv il capolavoro più gentile di Ridley Scott, Russell Crowe sorprendentemente romantico

Ci sono film che ti insegnano a respirare più lentamente: “Un’ottima annata”, in onda stasera in tv su TV2000 (canale 28) alle 21:35, è uno di quei racconti che arrivano come una carezza dopo una giornata frenetica. Diretto da Ridley Scott e tratto dal romanzo omonimo di Peter Mayle, il film è una dichiarazione d’amore per la lentezza, per la terra e per i piccoli piaceri che riempiono la vita.

Russell Crowe tra finanza e vigne: la dolce metamorfosi di un uomo moderno in Un'ottima annata

Max Skinner è un broker londinese che vive di numeri e adrenalina. Ha successo, guadagna molto, ma non sorride più. Quando uno zio che non vede da anni muore, Max eredita una tenuta nel cuore della Provenza, tra filari di vite e silenzi che profumano di mosto. Lì aveva trascorso l’infanzia, lì aveva imparato che la felicità non si compra. All’inizio il suo unico pensiero è vendere tutto e tornare a Londra. Ma il tempo in campagna scorre diverso. I telefoni squillano meno, il sole filtra tra gli ulivi e qualcosa dentro di lui cambia. L’incontro con Fanny Chenal (una giovane e intensa Marion Cotillard) risveglia ciò che aveva sepolto: il bisogno di appartenere a un luogo e a una persona.

Nel frattempo compare Christie (interpretata da Abbie Cornish), una ragazza americana che sostiene di essere la figlia naturale dello zio Henry. Il dubbio, le rivelazioni e gli imprevisti che ne seguono costringono Max a fermarsi. A guardarsi davvero. E a chiedersi se la vera ricchezza non sia altrove.

Stasera in tv una Provenza che sembra un sogno e una lezione di vita firmata Ridley Scott

Girato tra i vigneti di Château La Canorgue, “Un’ottima annata” è un film che trasforma la luce in racconto. Ridley Scott, abituato a dirigere mondi epici come “Il Gladiatore”, qui abbraccia una dimensione intima e terrena. Il ritmo rallenta, la camera respira. Ogni inquadratura è una cartolina intrisa di calma, vino e nostalgia. La colonna sonora accompagna con delicatezza la rinascita del protagonista. Russell Crowe, lontano dai ruoli muscolari che lo hanno reso celebre, qui appare vulnerabile, ironico, umano. “Sorprendentemente romantico” è la definizione che più gli si addice. Con lo zio Henry (interpretato dal grande Albert Finney) a fargli da bussola spirituale, Max impara che la vita non si misura in bonus o grafici, ma in tramonti e risate sincere.

Stasera in tv
Un'ottima annata, stasera in tv

Una piccola storia che profuma di verità

Non è un film da record d’incassi né un classico da cineteca, ma “Un’ottima annata” ha conquistato chi cercava autenticità. È stato candidato a diversi premi internazionali, tra cui il Satellite Award per la fotografia di Philippe Le Sourd e il Critics’ Choice Award per il giovane Freddie Highmore, che interpreta Max da bambino. Piccoli riconoscimenti per una storia senza clamori, ma con un’anima grande.

Ridley Scott girò il film durante la vendemmia del 2005, nei luoghi che conosceva davvero: possiede una tenuta in Linguadoca, non lontano da dove si svolge la vicenda. E forse è per questo che ogni scena ha la luce del vero. Non c’è artificio, non c’è patina hollywoodiana. C’è solo la magia di un uomo che torna alle origini, con il vino come metafora della maturazione personale.

Perché rivederlo oggi

In un tempo che corre senza pause, “Un’ottima annata” è un invito gentile a rallentare. A ricordare che la vita può essere più piena se la si assapora con calma, come un calice di rosso al tramonto. Il film di Ridley Scott non insegna morale, ma suggerisce equilibrio. E lo fa con grazia, umorismo e una fotografia che scalda l’anima.

Se ami le storie che parlano di rinascita, di seconde possibilità e di paesaggi che sembrano sussurrare qualcosa, non perderlo. Solo stasera in tv , su TV2000 alle 21:35, potrai ritrovare la Provenza che insegna a vivere meglio e un Russell Crowe che — per una volta — sceglie il cuore invece del potere.

Un’ottima annata non è solo un film. È una promessa: quella di non dimenticare mai da dove si viene, e di trovare il coraggio di fermarsi.

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