Noi del Rione Sanità prometteva emozioni, ma qualcosa non torna: perché il pubblico della fiction Rai con Recano si spacca

Un progetto ambizioso, una storia di riscatto e una Napoli che cerca di rinascere: ma prima puntata di Noi del Rione Sanità, andata in onda su Rai 1 giovedì 23 ottobre, ha lasciato molti spettatori divisi tra entusiasmo e delusione.

La fiction diretta da Luca Miniero si ispira alla vita reale di Don Antonio Loffredo, il parroco che ha trasformato il quartiere Sanità in un laboratorio di cultura e rinascita. Nella serie, quel ruolo diventa quello di Don Giuseppe Santoro, interpretato da Carmine Recano, volto amato dal pubblico di Mare Fuori. Al suo fianco Nicole Grimaudo (Manuela), Bianca Nappi (Suor Celeste), Vincenzo Nemolato, Chiara Celotto e Ludovica Nasti.

Il racconto segue Don Giuseppe nel suo tentativo di restituire dignità e speranza a un quartiere segnato dalla criminalità. Nella puntata di ieri, dopo aver celebrato il funerale di un ragazzo ucciso, gesto che lo mette in contrasto con la Curia e con la malavita locale, decide di coinvolgere i giovani nella riapertura di spazi abbandonati, creando attività artistiche e sociali. Durante il secondo episodio, ambientato durante il Natale, la tensione cresce fino al tragico omicidio di Sante, che segna una svolta drammatica e rafforza la determinazione del sacerdote e dei suoi ragazzi. Un intreccio potente, almeno nelle intenzioni. Ma l’impatto non è stato quello sperato.

Noi del Rione Sanità esordisce su Rai 1, sui social si accende il dibattito: “banale”, “già vista”, ma anche “necessaria”

Sui social la reazione è stata immediata e contrastante. Molti utenti hanno lodato le intenzioni e il messaggio, altri hanno criticato tono e scrittura. Alcuni spettatori hanno commentato che la serie “sembra l’ennesima fiction napoletana, ma con meno mordente, piena di luoghi comuni e storie già raccontate. Altri hanno parlato di un racconto “piuttosto banale e pieno di cliché”. C’è chi ha notato che “il prete non fa mai il prete, ma l’assistente sociale”, e che dialoghi e recitazione risultano “costruiti”. Qualcuno, però, ha difeso la serie: fa riflettere su molte realtà, scrive un’utente, mentre un’altra voce aggiunge che “ricorda Mare Fuori, ma lo continuo a guardare perché parla di un dolore reale.

Noi del Rione Sanità
Commenti alla fiction Rai Noi del Rione Sanità. Fonte: X/Instagram

Insomma, Noi del Rione Sanità divide. C’è chi apprezza la volontà di raccontare un quartiere ferito, e chi non perdona la sensazione di déjà vu, gli stereotipi e la scrittura troppo pulita per restituire la verità di certe periferie. Miniero, regista di successi, firma qui un racconto più intimo ma forse troppo didascalico. La regia elegante e la colonna sonora emozionale forse non bastano a nascondere un limite evidente: la mancanza di mordente, quella scintilla che trasforma il buon intento in grande televisione.

Eppure, sotto la superficie, il cuore del progetto resta sincero. La Sanità è viva, le sue ferite sono vere e lo sguardo di Carmine Recano riesce, a tratti, a restituire la fatica e la speranza di un prete che non smette di credere nella redenzione. Noi del Rione Sanità tornerà la prossima settimana con due nuovi episodi. E, polemiche a parte, una cosa è certa: il dibattito è appena iniziato. Napoli resta protagonista, nel bene e nel male, di una fiction che voleva emozionare e invece — almeno per ora — ha spaccato il pubblico.

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