Se ogni giorno attendi con ansia Stranger Things 5 e il vuoto del Sottosopra ti pesa, su Netflix c’è una serie capace di riportarti subito lì — ma in un modo che non ti aspetti. Si chiama Dark, e per molti è persino più profonda, più adulta e più sconvolgente della creatura dei fratelli Duffer. Una di quelle storie che non solo si guardano, ma si vivono.
Dark è una produzione tedesca firmata da Baran bo Odar e Jantje Friese, ed è considerata la prima grande serie europea Netflix ad aver conquistato il mondo. Ambientata nella cittadina di Winden, inizia con la misteriosa scomparsa di un ragazzo, proprio come Stranger Things. Ma da lì in poi, nulla è più lo stesso.
Il giovane Jonas Kahnwald inizia a indagare su quella sparizione. Così scopre che a Winden il tempo non scorre in linea retta: si piega, si chiude, si ripete ogni trentatré anni. Gli eventi del presente, del passato e del futuro si mescolano in un labirinto temporale. Ogni scelta ha un prezzo, e ogni famiglia nasconde un segreto.
Non ci sono demogorgoni o poteri telecinetici, ma un mistero altrettanto magnetico: il tempo stesso diventa il mostro, e gli esseri umani le sue vittime inconsapevoli. L’atmosfera è cupa, il ritmo lento ma ipnotico, la fotografia dai toni freddi e spettrali. In pochi episodi, capisci che non stai più guardando una semplice serie sci-fi, ma un viaggio nella mente e nelle paure di chi cerca di sfuggire al proprio destino.
Il cast, guidato da Louis Hofmann (Jonas), Lisa Vicari (Martha), Karoline Eichhorn (Charlotte), Oliver Masucci (Ulrich) e Maja Schöne (Hannah), è stato selezionato con una precisione quasi scientifica. Ogni volto ha un doppio o un riflesso in un’altra epoca, e la somiglianza fra attori di età diverse è uno dei motivi per cui la serie funziona così bene. Nessun dettaglio è lasciato al caso: tutto ha un significato, e ogni simbolo è un frammento di un puzzle più grande.

Netflix: la serie da vedere se ami Stranger Things e non riesci ad aspettare la quinta stagione
Dark non ti prende per mano. Ti sfida, ti confonde, ti costringe a pensare. È una di quelle serie che non si guardano distrattamente sul divano: ti cattura, ti assorbe, e quando finisce ti lascia un vuoto enorme. Proprio come Stranger Things, ma con una forza più malinconica e cerebrale.
Gli appassionati del genere l’hanno definita un capolavoro del pensiero circolare, una storia dove filosofia, fisica e amore si fondono in una narrazione che non concede pause. Ogni episodio è costruito come un ingranaggio perfetto, e quando il meccanismo scatta, il colpo emotivo è devastante. L’ultima stagione chiude il cerchio con una potenza rara: un finale che molti hanno paragonato, per intensità e malinconia, a quello delle grandi opere del cinema europeo.
Dal punto di vista produttivo, Dark è la serie tedesca di maggior successo della storia di Netflix. Ha ricevuto riconoscimenti internazionali per la regia, la sceneggiatura e l’interpretazione del giovane Hofmann, diventando un punto di riferimento per il nuovo racconto europeo del mistero e del destino. Il suo successo ha aperto la strada ad altre produzioni tedesche e scandinave, ma nessuna è riuscita a replicarne davvero l’atmosfera.
Ecco perché, se ami Stranger Things per le sue emozioni, la sua amicizia, il suo mistero, troverai in Dark qualcosa di più profondo. È come guardare il riflesso adulto del mondo di Hawkins: meno luci al neon, più ombre interiori. Meno nostalgia, più vertigine. In attesa che Undici torni a combattere Vecna, Dark è la serie perfetta per chi non ha paura di perdersi — e forse, proprio per questo, riesce a ritrovarsi. Una storia che si guarda con la mente, ma si sente con il cuore. Disponibile su Netflix, pronta a colmare l’attesa infinita per Stranger Things 5. Ma attenzione: una volta entrati a Winden, tornare indietro sarà impossibile.
