Da Blanca a un film nascosto (ma luminosissimo): su RaiPlay il lato più intenso di Matilde Gioli, impossibile restare indifferenti

Chi conosce Matilde Gioli anche per il suo volto oscuro in Blanca rimarrà spiazzato da ciò che accade in Futura, un film nascosto ma luminosissimo oggi disponibile su RaiPlay. Un dramma esistenziale e musicale che scava nel profondo, dove la luce non è nei gesti ma nelle cadute, nelle scelte sbagliate e nei silenzi di chi non si arrende.

Futura è un’opera del 2021 diretta da Lamberto Sanfelice, già autore del delicato Cloro. Accanto alla Gioli troviamo Niels Schneider, Daniela Vega e Aurora Onofri. Una squadra insolita per il cinema italiano, che unisce il jazz, la notte milanese e la fragilità umana in un racconto autentico e pulsante. Nel film, Louis (Niels Schneider) è un trombettista di talento che ha smesso di suonare dopo una serie di fallimenti. Lavora come tassista notturno a Milano, trascinando con sé un’esistenza sospesa. La sua unica compagna è Lucya (Daniela Vega), una donna trans cilena che condivide con lui solitudine e una pericolosa attività di spaccio. A casa lo aspettano la moglie Valentina (Matilde Gioli) e la figlia Anita (Aurora Onofri), ma il legame familiare si consuma lentamente, come una melodia spezzata.

Un vecchio amico del padre, Niko, gli offre una possibilità di riscatto: un concerto che potrebbe ridargli dignità e senso. Ma la vita non si improvvisa come una jam session. Ogni scelta sbagliata pesa, e il ritorno alla musica diventa anche una corsa contro i propri fantasmi. Futura è questo: un film su chi cade e prova comunque a rialzarsi. Su chi crede che anche nel buio si possa trovare un barlume di luce.

RaiPlay
Futura, su RaiPlay

Un film sincero e vibrante, da riscoprire su RaiPlay

Nonostante non abbia vinto premi ai grandi festival, Futura ha lasciato il segno nei circuiti indipendenti italiani. Critici e spettatori lo hanno definito un film “vero”, dove la regia di Sanfelice alterna crudezza e poesia, realtà e sogno. La presenza di veri musicisti jazz come Stefano Di Battista ed Enrico Rava dona autenticità alle scene musicali. Ogni assolo, ogni respiro del trombone, diventa parte del racconto emotivo. La musica non accompagna: parla, soffre, si ribella.

Matilde Gioli qui è lontanissima dal suo personaggio in Blanca, ma anche da quello in Doc. La sua Valentina incarna la parte più dolente dell’amore: quella che osserva, attende e spera. Nei suoi silenzi c’è la forza di una donna che non urla ma resiste. Una prova intensa e trattenuta, che rivela la maturità di un’attrice ormai capace di attraversare mondi diversi, dal prime time alla poesia indie.

Il film mostra una Milano notturna come raramente si vede sullo schermo: malinconica, umana, fragile. Niente skyline né aperitivi, ma vicoli vuoti, luci tremolanti e volti stanchi. Una città che diventa specchio del protagonista e delle sue scelte. Futura è anche un film sulla colpa e sulla redenzione, sulla possibilità di rimettersi in ascolto. Ogni nota di tromba diventa una confessione. Ogni pausa, un atto di perdono.

Il titolo non parla solo del tempo che verrà, ma di ciò che resta dopo la caduta: la futura possibilità di rinascere. E in questa idea di luce dopo il buio c’è tutto il senso del film, come se la musica fosse una mano tesa a chi ha smesso di credere. Oggi RaiPlay gli ridà spazio, e fa bene. Perché Futura è un piccolo tesoro dimenticato, capace di commuovere senza retorica e di lasciare un segno profondo in chi lo guarda. Un film che non fa rumore ma vibra, come il jazz nelle notti d’inverno.

Chi ha amato Blanca scoprirà qui un’altra Matilde Gioli: più fragile, più reale, più viva. Un volto che porta dentro la malinconia di chi ha perso qualcosa ma non ha smesso di cercare. E forse è proprio questa verità che rende Futura un film luminosissimo, nel senso più umano del termine. Guardatelo su RaiPlay. Non per la trama, ma per ciò che lascia dentro: quella nota sospesa che continua a suonare, anche dopo la fine dei titoli.

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