C’è un film su RaiPlay che molti non hanno ancora scoperto. Un racconto italiano, intimo e potente, che unisce sport, malattia e rinascita in una sola, commovente storia. “La stoccata vincente” non è un semplice biopic, ma una lezione di vita che entra sotto pelle. Diretto da Nicola Campiotti e ispirato al libro di Paolo Pizzo e Maurizio Nicita, racconta il viaggio di un ragazzo catanese che ha sfidato la paura e il destino con una spada in mano.
Il film ripercorre l’infanzia e la giovinezza dello schermidore Paolo Pizzo, due volte campione del mondo nella specialità della spada, che da adolescente ha affrontato un tumore cerebrale. Anni di ospedali, operazioni, silenzi. Ma anche la forza di un padre che non ha mai smesso di credere nel proprio figlio. Quel padre ha il volto e la voce di Flavio Insinna, straordinario nel ruolo di Piero Pizzo. Un personaggio ruvido, ma pieno d’amore, che lo consacra come padre-coraggio del cinema italiano. Dimenticate il concorrente di Tale e Quale Show: qui Insinna è un uomo ferito e ostinato, che lotta per la speranza. Ogni sguardo è un colpo di lama. Ogni parola un abbraccio trattenuto.
Nel cast anche Alessio Vassallo nei panni di Paolo, Egle Doria come la madre Patrizia, Chiara Cavaliere nella parte della sorella Marina, ed Elena Funari nel ruolo di Lavinia Bonessio, futura moglie dell’atleta. La regia sceglie un tono sobrio, ma carico di emozione. Ogni dettaglio – dal suono metallico delle lame al respiro trattenuto durante un assalto – restituisce la tensione di una vita intera.

Girato tra Catania e l’Etna, il film mostra una Sicilia autentica, luminosa e concreta. Una terra che non fa da sfondo, ma da protagonista: è il grembo che accoglie la caduta e la rinascita. Campiotti dirige con sensibilità, evitando retorica e puntando sul realismo dei gesti. Anche grazie alla consulenza diretta di Paolo Pizzo, che ha seguito la sceneggiatura per garantire autenticità tecnica e umana.
“La stoccata vincente” attraversa il tempo con flashback intensi: un bambino in ospedale, un ragazzo che rinasce sulle pedane, un uomo che ritrova se stesso nel gesto perfetto. La scena del Campionato del Mondo 2011 a Catania è il punto più alto: la spada che vibra, il pubblico in lacrime, il padre che chiude gli occhi. È la stoccata del destino.
Su RaiPlay La stoccata vincente, un film che guarisce l’anima
“La stoccata vincente” non è solo un film. È una carezza data a chi combatte ogni giorno la propria battaglia silenziosa. Contribuisce a un nuovo filone del cinema italiano contemporaneo che mette al centro le storie vere, quelle che parlano di paura, amore e rinascita. Un linguaggio che ha influenzato le produzioni successive di Rai Fiction, aprendo la strada a biopic sportivi dove contano più le ferite che le medaglie.
Chi ha amato film come “Il campione” o “Sul più bello” troverà in “La stoccata vincente” la stessa vibrazione emotiva, ma più matura, più sincera. Ogni scena racconta che vincere non è mai solo tagliare un traguardo, ma saperlo attraversare con dignità. Disponibile gratis su RaiPlay, “La stoccata vincente” merita una seconda vita. Guardarlo oggi significa ricordare che la forza non è non cadere mai, ma rialzarsi ogni volta. E in quel gesto, silenzioso e profondo, c’è tutto il senso del cinema quando riesce davvero a curare. Un film passato inosservato, ma travolgente. Una stoccata dritta al cuore.
