Da oggi, venerdì 17 ottobre, arriva nelle sale italiane “Per te”, il nuovo film diretto da Alessandro Aronadio con Edoardo Leo, Teresa Saponangelo e il giovanissimo Javier Francesco Leoni. Un’opera delicata e potentissima, ispirata a una storia vera che ha commosso l’Italia. La pellicola affronta con intensità il tema dell’Alzheimer precoce e il legame indissolubile tra un padre e un figlio. Ma dietro una delle scene più forti del film si nasconde un momento reale, nato fuori dal copione, che lo stesso Edoardo Leo ha raccontato in esclusiva al Giffoni.
Edoardo Leo sull’abbraccio di Javier nella scena madre di Per te: “Non era nel copione, e mi ha spiazzato”
Durante l’incontro con i ragazzi del festival, Edoardo Leo ha ricordato con emozione la scena in cui il suo personaggio, Paolo, confessa al figlio di essere malato. Quel momento, dice l’attore, lo ha “portato via”. “È stato per noi intimo, molto commovente. È una scena che ci ha portato via un pezzo di cuore“. E continua: “Io di quell’abbraccio non lo sapevo. Non stava scritto sul copione, né il regista mi aveva detto che poi Javier l’avrebbe fatto. L’ha improvvisato e io sono rimasto sconvolto.” Un gesto spontaneo, quello del piccolo Javier Francesco Leoni, che ha trasformato la finzione in verità. L’abbraccio tra padre e figlio è diventato così un frammento autentico, capace di commuovere anche la troupe sul set.
Un legame nato sul set
Leo ha spiegato che il regista Alessandro Aronadio ha scelto di girare le scene più intime in ordine cronologico. Una decisione rara nel cinema, ma fondamentale per costruire la fiducia e l’intensità tra i due protagonisti. “Sul set si crea un rapporto molto profondo in poco tempo — ha raccontato Leo — perché si condividono ore, storie, fragilità. È come se Javier, anche se non ci sentiamo per mesi, rimanesse sempre un po’ mio figlio.” Un’affermazione che spiega quanto il film sia più di un semplice racconto: è un’esperienza umana condivisa, una fusione di realtà e finzione che diventa testimonianza d’amore.
@francesca_niespolo EDOARDO LEO racconta a GIFFONI come una scena di PER TE, il suo nuovo film, l’abbia travolto per davvero. L’abbraccio di Javier nel film non era nel copione… Ma resterà nella storia del film. 🎬 Quando l’emozione sul set diventa reale 💔 Per te è una delle storie più sincere e struggenti dell’anno. @Giffoni Film Festival #edoardoleo #perte #cinemaitaliano #giffoni #filmitaliani ♬ Comptine d’un autre été, l’après-midi – Yann Tiersen
La storia vera dietro “Per te”
Il film nasce dall’esperienza reale di Mattia Piccoli, nominato Alfiere della Repubblica nel 2021 dal Presidente Sergio Mattarella per la dedizione con cui ha accompagnato il padre malato. Da quella vicenda, Aronadio ha tratto un racconto universale sulla memoria, la perdita e la forza dei legami familiari. Nel film, Paolo (Edoardo Leo) è un padre quarantenne colpito da Alzheimer precoce. Accanto a lui Michela (Teresa Saponangelo), moglie e colonna silenziosa della famiglia, e il piccolo Mattia (Javier Francesco Leoni), che con una maturità straordinaria diventa guida e sostegno per il padre. La regia di Aronadio alterna delicatezza e potenza visiva, evitando ogni retorica. Ogni scena è una carezza che parla di fragilità e presenza, di memoria e resilienza.

Tra emozione e verità: il cinema che resta
Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella Città e già applaudito al Giffoni Film Festival, “Per te” è una delle opere italiane più attese di questa stagione. Accanto a Leo e Saponangelo, nel cast figurano anche Eleonora Giovanardi, Giorgio Montanini, Daniele Parisi e Guia Jelo. Dietro l’emozione autentica di Edoardo Leo c’è anche la sua esperienza personale: l’attore ha più volte parlato di come alcune vicende familiari lo abbiano aiutato a interpretare il dolore del personaggio con verità assoluta.
“Per te” non è solo un film sull’Alzheimer, ma una celebrazione dell’amore come forza che resiste al tempo, all’oblio e alla malattia. Un’opera che non chiede pietà ma comprensione, e che ci ricorda che anche quando la memoria svanisce, l’amore resta. Con questa storia, Edoardo Leo firma una delle interpretazioni più intense della sua carriera. E quell’abbraccio improvvisato resterà, per chi lo vedrà, una delle scene più vere del cinema italiano di quest’anno.
