Scompare da Netflix il film più pericoloso del nuovo millennio: nessun governo vorrebbe farti rivedere questo capolavoro visionario

Su Netflix sta per scomparire “V per Vendetta”, il film che più di ogni altro ha saputo tradurre in immagini la paura, la rabbia e la speranza di un’epoca. Diretto da James McTeigue e tratto dalla graphic novel di Alan Moore e David Lloyd, è un manifesto di libertà camuffato da opera di fantascienza.

Ambientato in un Regno Unito piegato da un regime totalitario, racconta la storia di V, un uomo senza volto, un fantasma politico che combatte contro il potere con la sola forza delle idee. Accanto a lui c’è Evey Hammond, interpretata da Natalie Portman, una giovane donna che passa dalla paura alla consapevolezza, fino a diventare simbolo della resistenza. Nel cast spiccano anche Hugo Weaving (il volto dietro la maschera di V), John Hurt nei panni del Cancelliere Adam Sutler, Stephen Rea come l’ispettore Eric Finch e Stephen Fry nel ruolo del conduttore televisivo Gordon Dietrich. Ognuno di loro rappresenta un frammento di un mondo schiacciato dal controllo, dove la libertà è diventata un crimine.

Uscito nel 2005, il film è oggi più attuale che mai. La sua forza non è solo nella trama, ma nella capacità di rispecchiare le inquietudini del nostro tempo: il potere che manipola, la paura che paralizza, la verità che si nasconde dietro lo schermo. Dietro ogni parola pronunciata da V, si sente la voce di chi non si arrende. “Sotto questa maschera c’è più di carne. Sotto questa maschera c’è un’idea. E le idee sono a prova di proiettile.”

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V per Vendetta, su Netflix fino al 20 ottobre

V per Vendetta, ancora per poco su Netflix un film che ha cambiato tutto: dalla cultura pop alle proteste reali

“V per Vendetta” non è solo un film. È diventato un linguaggio universale. La maschera di Guy Fawkes, simbolo del protagonista, è oggi un’icona planetaria. L’hanno indossata gli Anonymous, gli attivisti del movimento Occupy, i manifestanti di Hong Kong e di Madrid. Da simbolo di vendetta, è diventata emblema di resistenza collettiva. La scena del domino – 22.000 tessere disposte una dopo l’altra – resta una delle più potenti mai girate. Ogni tessera che cade rappresenta un sistema che cede. Ogni esplosione, una presa di coscienza. Per realizzarla, quattro esperti hanno impiegato più di 200 ore di lavoro: un gesto di precisione che rispecchia la poetica stessa del film.

Il regista James McTeigue ottenne il permesso di girare la spettacolare scena finale davanti al Parlamento britannico, con le vere strade di Londra chiuse per pochi minuti. È uno dei rari casi in cui il potere ha dovuto farsi da parte per permettere al cinema di raccontarlo. Il film ha ricevuto importanti riconoscimenti: il Saturn Award a Natalie Portman come miglior attrice, candidature ai Satellite Awards e premi dalla San Diego Film Critics Society e dai Scream Awards. Ma la sua eredità non è nelle statue, bensì nell’immaginario collettivo.

Da Matrix a Joker, da Snowpiercer a The Hunger Games, molti film hanno seguito la scia di “V per Vendetta”. L’idea dell’antieroe che si oppone al potere, dell’individuo che rifiuta la sottomissione, ha contaminato il cinema e la società. Oggi, mentre il mondo vive nuove forme di sorveglianza e censura, le parole di V risuonano come una profezia. “La gente non dovrebbe temere il proprio governo. Sono i governi che dovrebbero temere la gente.” Ecco perché nessun governo vorrebbe farti rivedere questo film. Perché non parla solo di un futuro distopico, ma del nostro presente. Della fragilità della libertà. Della potenza delle idee quando trovano il coraggio di emergere.

Su Netflix resterà disponibile solo fino al 20 ottobre. Poi sparirà, forse per tornare un giorno, forse no. Ma ciò che lascia dietro di sé è indelebile: la scintilla di una rivoluzione che non ha bisogno di armi, ma di coscienza. Guarda “V per Vendetta” finché puoi. Non è solo un film. È uno specchio. E dentro quello specchio, forse, c’è anche la tua maschera.

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