Carlo Conti scuote il Festival di Sanremo 2026 in Rai. Dopo anni di abbondanza firmati Amadeus, con oltre ventisei brani in gara, il nuovo direttore artistico cambia le regole. Ha fatto capire che il suo Festival avrà meno canzoni dello scorso anno (29). Una decisione drastica che riporta l’Ariston a un numero più contenuto, come accadeva in passato.
Conti ha spiegato di considerare 26 il numero ideale, ma di dover essere più severo. Lo scorso anno aveva concesso qualche eccezione. Stavolta invece vuole dimostrare fermezza, rimuovendo quattro brani anche se la scelta lo tormenta. “Mi tocca essere cattivo”, avrebbe confidato. Il suo compito non è semplice: ha già ascoltato centinaia di proposte, sia da giovani che da big, e sa che non tutti avranno spazio.
Rai: dal Festival di Amadeus al ritorno al passato
Il confronto con Amadeus è inevitabile. Nelle sue cinque edizioni, l’ex direttore artistico aveva trasformato Sanremo in un’esplosione di varietà. Fino a 30 brani sul palco (considerando che i primi tre classificati dei giovani erano finiti tra i big), oltre mille candidature ricevute ogni anno, e un bilancio impressionante: 90 canzoni certificate FIMI grazie al successo in classifica. Una vera rivoluzione che aveva reso Sanremo un gigantesco specchio del panorama musicale italiano.
Conti, invece, sembra puntare su un altro equilibrio. Meno canzoni, più selezione. Una scelta che fa discutere. Per qualcuno sarà un ritorno alla “vecchia scuola”, quando il Festival puntava sulla qualità e sull’ascolto attento di ogni brano. Per altri rischia di ridurre la varietà che tanto aveva conquistato le nuove generazioni. Il pubblico si divide, ma il messaggio è chiaro: Sanremo 2026 non sarà una fotocopia delle edizioni precedenti. Conti vuole lasciare un segno personale, con un’impronta meno dispersiva e più focalizzata.
Gli ospiti e i possibili big in gara
Intanto crescono le voci sul cast. Secondo indiscrezioni, Tiziano Ferro potrebbe tornare all’Ariston con Madame. Un duetto che già accende l’attesa. Tra i nomi più chiacchierati ci sono anche Angelina Mango, Blanco, Mahmood, Sangiovanni, Tananai, LDA, Aka7even, Alfa, Leo Gassmann e Virginio. Un mix di voci amate dai giovani e artisti più consolidati, per un’edizione che promette ascolti importanti. E poi c’è l’ipotesi Adriano Celentano come super ospite. Conti ha commentato con un sorriso: “A chi non piacerebbe?”. Nessuna conferma, ma basta una suggestione per scatenare il dibattito. L’Ariston ha sempre avuto bisogno di icone capaci di trasformare la serata in un evento irripetibile.

Un Festival a tempo limitato
Conti non si nasconde: la sua direzione artistica durerà soltanto due anni. Dopo il 2026 non tornerà più sul palco del Teatro Ariston. Lo ha dichiarato apertamente, definendo forse troppo impegnativo il lavoro dietro le quinte, rispetto ad altri lavori in Rai. In pratica, il suo Sanremo è già a tempo determinato. Questo rende ogni decisione ancora più significativa, come se volesse lasciare un segno indelebile prima dell’addio.
Il suo 2025 è stato all’insegna della conduzione corale. Accanto a lui, di volta in volta, Alessandro Cattelan, Alessia Marcuzzi, Bianca Balti, Geppi Cucciari, Katia Follesa, Nino Frassica, Elettra Lamborghini, Miriam Leone, Mahmood e Cristiano Malgioglio. Una squadra variabile per interpretare il tema dell’“insieme”. Ma nel 2026, il Festival sarà diverso. Conti tornerà padrone assoluto, con la sua visione precisa: meno canzoni, più spazio a ciascun artista. La promessa è di far respirare la musica, restituendo tempo e centralità a ogni esibizione.
Il peso delle scelte
Tagliare quattro brani non è un gesto banale. Ogni esclusione può significare polemiche, delusioni, accuse di favoritismi. Conti lo sa, e ha ammesso di non dormire per questa responsabilità. Ma è anche certo che solo così il Festival ritroverà compattezza. Una serata più snella può aiutare il pubblico a seguire fino alla fine, senza stanchezza. Il rischio è alto, ma anche l’effetto sorpresa.
Con il Festival di Sanremo 2026 in Rai alle porte, la curiosità cresce. Le canzoni saranno meno, ma le aspettative infinite. E se davvero arriveranno ospiti del calibro di Celentano, allora il mix di tradizione e novità potrebbe trasformarsi in una formula vincente. Carlo Conti ha deciso: non si guarda solo al passato, si costruisce un nuovo presente per la musica italiana.
