Tratto da un bestseller italiano, celebrato in tutto il mondo: stasera in tv un film che commuove e fa riflettere

Ci sono film che non si limitano a raccontare una storia ma ti restano dentro, come un segreto che non smette di parlare: è il caso di Va’ dove ti porta il cuore, in onda stasera in tv, alle 21:20 su LA7D. Diretto da Cristina Comencini e tratto dal romanzo di Susanna Tamaro, pubblicato nel 1994 e tradotto in oltre quaranta lingue, è diventato uno dei titoli italiani più conosciuti nel mondo. Più di 16 milioni di copie vendute hanno reso il libro un fenomeno globale. L’adattamento cinematografico non poteva che portare con sé la stessa intensità.

La forza del film sta nella sua intimità. Una narrazione che intreccia memoria, dolore, amore e rimorso. Al centro, una donna che sceglie di affidare al silenzio di una lettera le parole mai dette. Olga, interpretata da Virna Lisi, apre il suo cuore alla nipote Marta. Lo fa senza paura, ripercorrendo errori e passioni che hanno segnato la sua vita. In ogni frase c’è il peso delle scelte, ma anche la speranza che una nuova generazione possa liberarsi da catene invisibili. Va’ dove ti porta il cuore non è solo un racconto familiare. È una riflessione sul coraggio di ascoltare se stessi quando la logica non offre risposte. Ed è per questo che continua a commuovere, anno dopo anno, spettatori di ogni età.

Stasera in tv
Va’ dove ti porta il cuore stasera in tv

Stasera in tv Va’ dove ti porta il cuore: un cast straordinario e premi indimenticabili

Il volto più memorabile del film resta quello di Virna Lisi. La sua interpretazione intensa e commovente è stata premiata con il Globo d’Oro 1996 e il Nastro d’Argento 1997, oltre a una nomination al David di Donatello. Con il suo sguardo dolente, restituisce tutta la complessità di Olga: madre severa, moglie prigioniera, donna che ha conosciuto l’amore e l’ha pagato caro. Accanto a lei, una giovane Margherita Buy nei panni di Olga negli anni della giovinezza. Fragile e vibrante, incarna la vitalità della donna prima delle disillusioni. Galatea Ranzi porta sullo schermo Ilaria, figlia tormentata, segnata da incomprensioni familiari. Valentina Chico interpreta Marta adulta, la nipote che raccoglie il testimone di questa storia. Nel cast anche Massimo Ghini, marito distante e appassionato solo al suo lavoro di entomologo, e Tchéky Karyo, amante proibito e dolente. Un intreccio di volti e voci che rende il film un mosaico generazionale.

Non mancano altri interpreti capaci di lasciare un segno: Lavinia Guglielman nei panni di Marta bambina, Giacomo Piperno come Ignazio, Sara Sanvincenti come Olga da piccola. Tasselli di una storia che attraversa decenni e che si regge su un’architettura narrativa fatta di flashback, ricordi e confessioni. Il successo internazionale del romanzo aveva creato grandi aspettative. Il film, con la sua delicatezza, ha confermato la capacità del cinema italiano di tradurre emozioni universali. Non stupisce che sia diventato un modello per altri adattamenti letterari, aprendo la strada a produzioni dove la scrittura intima e la memoria personale si trasformano in immagini potenti.

Perché rivederlo oggi

Oggi, a quasi trent’anni dalla sua uscita, Va’ dove ti porta il cuore conserva la stessa attualità. Non parla solo di errori e rimpianti. Parla di trasmissione emotiva tra generazioni, della difficoltà di comunicare in famiglia e del bisogno di trovare un linguaggio che vada oltre i silenzi. In un tempo in cui l’urgenza di ascoltarsi sembra soffocata dal rumore, il messaggio di Olga appare ancora più necessario. Guardarlo significa fare un viaggio dentro di sé. Significa riconoscere le fragilità, accettare le proprie paure e avere il coraggio di scegliere la strada più autentica. È un film che invita a piangere e riflettere, ma soprattutto a ritrovare fiducia nell’ascolto interiore. Forse è questo il segreto della sua resistenza nel tempo: non propone soluzioni semplici, ma mostra la bellezza e la fatica di essere umani. Stasera in tv, sintonizzarsi su LA7D non sarà solo un modo per vedere un classico del cinema italiano. Sarà un’occasione per tornare a dialogare con noi stessi e con le persone che amiamo. Perché, come scriveva Susanna Tamaro, a volte basta seguire il cuore per scoprire la verità che ci sfugge.

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