La ricetta della felicità su Rai 1, stroncatura dal pubblico: c’è una fiction fortissima a cui somiglia troppo

Prima serata, Rai 1: debutta La ricetta della felicità e il pubblico si scalda subito. La storia di Cristiana Capotondi convince, la coppia con Lucia Mascino funziona, la cornice romagnola abbraccia lo schermo. Eppure, mentre scorrono i titoli, su X esplode un pensiero comune: “questa trama l’ho già sentita”. Il riferimento? La serie evento del 2014, Un’altra vita, con Vanessa Incontrada.

La nuova serie di Rai Fiction, scritta e diretta da Giacomo Campiotti, apre con un crollo improvviso. Marta Rampini (Capotondi), milanese impeccabile, vede il marito Enrico (Flavio Parenti) sparire sotto l’onda di un’indagine per riciclaggio. Restano con lei la figlia Greta (Nicky Passarella) e la suocera Rosa (Valeria Fabrizi), sempre più smemorata. Un indizio fragile spinge Marta verso la fittizia Marina di Romagna. Lì un guasto la ferma alla pensione-piadineria-officina La Rotonda, regno della schietta Susanna (Lucia Mascino). Tra motori, piadine e risate, entra in scena il carabiniere Giacomo (Eugenio Franceschini), fratello di Susanna. Da qui partono indagini, amicizie nuove, una rinascita possibile.

Il cast è una macchina ben oliata: Andrea Roncato è Giovà, padre di Susanna e Giacomo; Emma Benini è Asia, figlia di Susanna; Valentina Ruggeri è Ornella, cuoca dal cuore caldo; Omar Diagne è Ahmed, il figlio di Ornella. Tra le guest-star sbuca Orietta Berti, nei panni di sé stessa: una comparsata che profuma di Riviera e strappa più di un sorriso.

La ricetta della felicità piace, ma ricorda “Un’altra vita”: cosa dicono gli spettatori e dove stanno le somiglianze

Sui social i complimenti volano, ma volano anche i paragoni. Ecco alcune reazioni raccolte su X:

  • «Amo Capotondi e Fabrizi, però la base ricorda proprio “Un’altra vita”. Dài, diamole una possibilità.»
  • «Sembra la copia della serie con la Incontrada. Stesse vibrazioni.»
  • «Promossa! Anche se la trama è molto simile a Un’altra vita di qualche anno fa.»
  • «Madre e figlia che fuggono da Milano dopo i guai giudiziari del marito: è subito “Un’altra vita”.»
  • «Dopo due minuti ho pensato: questa storia l’ho già sentita. E tutti citano Un’altra vita.»
  • «Stesse vibes, con meno figlie e la nonna smemorata al posto della suocera complottista.»
La ricetta della felicità
Commenti su X a La ricerca della felicità su Rai 1

Il déjà-vu è innegabile. Un’altra vita (regia di Cinzia TH Torrini, scritta da Ivan Cotroneo) raccontava Emma (Vanessa Incontrada), medico costretta a fuggire da Milano dopo l’arresto del marito (Cesare Bocci) per corruzione. Nuova vita a Ponza, tre figlie da proteggere, l’incontro con Daniele Liotti e la rinascita tra ostacoli e ferite. Un modello che nel 2014 travolse l’Auditel, con un finale seguitissimo.

Dove si toccano: in entrambe le serie la protagonista è spinta a reinventarsi da un crac familiare legato ai reati del marito; lascia Milano e si rifugia in una comunità più piccola; trova una rete di donne e una figura maschile positiva; la rinascita passa da lavoro, autonomia, legami nuovi.

Dove si staccano: La ricetta della felicità predilige un registro di commedia contemporanea con punte di mystery e una coralità pop (la pensione-piadineria, i piccoli casi locali, l’ironia alla Mascino, la nonna di Valeria Fabrizi); Un’altra vita era un melodramma teso, emotivo, con un’Isola che diventava personaggio. La Romagna della nuova serie è un set leggero, vivo, estivo, girato tra Rimini, Riccione, Cervia, Cesenatico e Ravenna (la cittadina è fittizia), mentre Ponza nel 2014 era un rifugio aspro, quasi terapeutico.

Funziona la chimica Capotondi–Mascino: due donne diverse che imparano a fidarsi. Funziona Eugenio Franceschini nel ruolo del carabiniere che scheggerà presto il cuore della protagonista. E funziona l’idea di comunità come ricostituente: banco di prova, ma anche medicina contro la solitudine. La narrazione è pensata come una commedia di ripartenza firmata Campiotti. Quattro prime serate su Rai 1, episodi già disponibili in anteprima su RaiPlay. Se il pubblico ha avvertito il profumo di un classico, è perché quel paradigma – crollo, fuga, comunità, rinascita – è diventato negli anni una grammatica potente della fiction italiana.

Verdetto della prima: episodio promosso. Il déjà-vu non è un difetto se viene riscritto con tono, ritmo e personaggi capaci di farci tifare. La Rotonda è un porto buffo e accogliente; Capotondi guida, Mascino colpisce in controtempo, Fabrizi aggiunge cuore. La curiosità ora è tutta sul mistero di Enrico e su quanto a lungo la serie terrà insieme leggerezza e suspense.

Nota per i nostalgici: chi amò Vanessa Incontrada in Un’altra vita potrà ritrovare qui un’eco affettuosa, ma senza la fotocopia. La nuova Marta cucinerà una ricetta diversa: meno lacrime, più sorrisi, stessa fame di felicità.

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