Ci sono film che non hanno mai sfiorato gli Oscar, eppure restano impressi nella memoria degli spettatori: “La giuria” (titolo originale Runaway Jury), in onda stasera in tv su Rai Movie alle 21:10, è uno di questi. Un legal thriller teso e magnetico che, con il suo cast di attori leggendari e una storia tratta da un bestseller internazionale, ha saputo cambiare il modo di raccontare i processi sul grande schermo.
La trama di La giuria, stasera in tv: un processo che diventa battaglia psicologica
La storia prende il via da una tragedia: un uomo rimane vittima di una sparatoria, e la vedova decide di trascinare in tribunale un potente produttore di armi. È a New Orleans che si gioca la partita, ma il vero campo di battaglia non è solo l’aula di tribunale: è la giuria popolare. Lì, nel cuore delle decisioni collettive, si annida un intrigo di manipolazioni, segreti e strategie che mette a nudo il rapporto tra giustizia e potere. Da una parte c’è Rankin Fitch (Gene Hackman), spietato consulente delle aziende produttrici di armi, pronto a tutto pur di controllare l’esito del verdetto. Dall’altra, Marlee (Rachel Weisz), una donna misteriosa che sembra avere un piano oscuro e un potere inatteso sui giurati. In mezzo a loro, Nick Easter (John Cusack), un giurato fuori dal comune, abile a muoversi tra le pressioni e i ricatti. A difendere la vedova c’è l’avvocato idealista Wendell Rohr, interpretato da Dustin Hoffman, che incarna il volto della legalità, ma dovrà affrontare un gioco molto più grande delle regole del tribunale. Il risultato è un duello psicologico serrato, fatto di colpi di scena e ribaltamenti improvvisi, in cui la suspense cresce scena dopo scena fino al verdetto finale.
Un cast di mostri sacri che illumina la scena
Il cuore pulsante del film è senza dubbio il cast. John Cusack porta sullo schermo un giurato enigmatico e intelligente, capace di muovere i fili invisibili della giuria. Gene Hackman è magistrale nel ruolo del manipolatore senza scrupoli, pronto a usare ogni mezzo pur di vincere. Dustin Hoffman interpreta con intensità l’avvocato Rohr, simbolo di un’America che ancora crede nella giustizia. Infine, Rachel Weisz sorprende con il suo fascino enigmatico, incarnando un personaggio che lascia il segno. La vera chicca per i cinefili è l’incontro tra Hackman e Hoffman: due leggende di Hollywood, amici da sempre, che qui condividono finalmente scene cariche di tensione e dialoghi memorabili. Un evento che da solo vale la visione.

Dal romanzo al grande schermo
Il film è tratto da un romanzo di John Grisham, maestro indiscusso dei legal thriller. Curiosamente, nella versione letteraria il processo riguardava l’industria del tabacco. Per il cinema, però, il tema fu adattato al settore delle armi, allineandosi a una questione caldissima negli Stati Uniti dei primi anni 2000. Una scelta che ha reso la storia ancora più attuale e dirompente. Nonostante il successo tra il pubblico, La giuria non ottenne candidature agli Oscar. Una “ingiustizia” che i fan ancora oggi ricordano, visto l’alto livello delle interpretazioni e la forza della sceneggiatura.
Curiosità e impatto
Rachel Weisz raccontò di aver studiato casi reali di giurati manipolati per rendere più credibile il suo personaggio. Un dettaglio che spiega la naturalezza con cui riesce a trasmettere ambiguità e determinazione. Il film ha influenzato molti titoli successivi del genere, da pellicole come Il caso Thomas Crawford fino a serie di successo come The Good Wife. Il merito di La giuria è stato quello di aprire una nuova stagione nei legal thriller, non più concentrati solo sull’arringa finale, ma anche sui retroscena, sulle pressioni e sui meccanismi occulti che possono piegare la giustizia. Guardarlo oggi significa riscoprire un’opera che, pur senza premi importanti, ha saputo lasciare un segno profondo e moderno nel racconto giudiziario al cinema. Appuntamento quindi stasera in tv su Rai Movie: la giuria è pronta a riunirsi, e lo spettatore sarà chiamato a interrogarsi su un tema eterno, quello della giustizia, del potere e delle verità nascoste.