Da caos produttivo a kolossal da record: stasera in tv il film con Brad Pitt che ha cambiato Hollywood

Brad Pitt al centro di una delle sfide più complesse della sua carriera: World War Z, diretto da Marc Forster, nasce tra ritardi, reshoot e budget fuori controllo, ma contro ogni previsione, diventa un fenomeno globale e stasera in tv torna in prima serata su Canale 20 alle 21:10, pronto a ricordare al pubblico perché il cinema apocalittico non è mai stato lo stesso dopo di lui.

Nel 2013, mentre Hollywood inseguiva franchise miliardari, il genere zombie sembrava ancora confinato nelle serie di nicchia e negli horror low budget. Poi arrivò World War Z, e tutto cambiò. Un film capace di fondere azione, tensione e spettacolo su scala mondiale, portando la minaccia dei non morti nelle strade di Philadelphia, nei bunker dell’ONU e fino ai laboratori dell’OMS in Galles. Il viaggio di Gerry Lane, ex investigatore interpretato da Pitt, non era solo la storia di un uomo. Era il manifesto di un cinema che osava allargare i confini dell’horror.

La trama è incalzante. Gerry e la sua famiglia si trovano immersi nel caos di una pandemia che trasforma le persone in creature affamate. Viene richiamato al servizio per scoprire l’origine dell’infezione. Dalla Corea del Sud a Gerusalemme, fino all’Europa, la missione diventa una corsa contro il tempo. E la svolta arriva con un’intuizione spiazzante: gli zombie evitano chi è già malato. Un’idea che ribalta la narrazione e regala al film una delle sue scene più memorabili, con Gerry pronto a infettarsi pur di salvare il mondo.

Stasera in tv
World War Z, stasera in tv

Stasera in tv World War Z: cast stellare, premi e impatto culturale

Accanto a Brad Pitt, il film raduna un cast corale. Mireille Enos interpreta Karin, la moglie pronta a tutto per proteggere la famiglia. Daniella Kertesz è la soldatessa Segen, diventata una delle rivelazioni del film. James Badge Dale veste i panni del Capitano Speke, mentre David Morse appare come un ex agente CIA. Spiccano anche Pierfrancesco Favino, Peter Capaldi e Ruth Negga, medici dell’OMS. Persino Matthew Fox, star di Lost, appare in un ruolo minore. Un mosaico internazionale che rifletteva la natura globale della minaccia raccontata.

Il film non passò inosservato alla critica. Ottenne candidature ai Saturn Awards, agli Empire Awards, ai Satellite Awards e persino ai Critics’ Choice Movie Awards. Pitt ricevette nomination per la sua performance, mentre gli effetti visivi furono celebrati in più festival e premi di settore. Anche gli MTV Movie Awards lo riconobbero come uno dei momenti più spaventosi dell’anno.

Ma più dei premi, fu l’impatto culturale a segnare un prima e un dopo. Con oltre 540 milioni di dollari incassati, World War Z diventò il film di zombie più visto della storia. Portò il genere fuori dai circuiti horror tradizionali e lo trasformò in blockbuster mainstream. Senza quel successo, probabilmente non avremmo avuto la stessa forza di prodotti come The Walking Dead o la rinascita di franchise apocalittici moderni.

La lavorazione fu piena di aneddoti. Le scene ambientate a Philadelphia furono girate in realtà tra Glasgow e Londra. Sul set di Budapest le autorità sequestrarono 85 armi funzionanti, causando ritardi clamorosi. E il romanzo di Max Brooks, da cui il film trae spunto, aveva una struttura completamente diversa, con un tono da reportage più che da action. Tutto questo non fece che alimentare la leggenda di un progetto nato nel caos e finito nel mito.

La Paramount provò a lanciare un sequel con David Fincher alla regia. Un progetto che avrebbe richiamato atmosfere simili a The Last of Us. Non vide mai la luce, ma resta la prova di quanto il primo capitolo fosse stato rivoluzionario. Ancora oggi, la velocità degli zombie, la loro coordinazione e l’idea di un’epidemia globale influenzano serie, videogiochi e cinema. World War Z non è solo un film. È un punto di riferimento per chiunque voglia raccontare la fine del mondo con occhi nuovi.

Stasera in tv, rivederlo significa tornare a quell’energia travolgente. Un ricordo di quando il cinema riusciva a trasformare un genere di nicchia in un’esperienza planetaria. E di quando Brad Pitt, in mezzo a orde di non morti, riusciva a regalare al pubblico una delle sue interpretazioni più iconiche.

Lascia un commento