C’è un titolo che ha fatto ridere famiglie intere e che oggi rischia di sparire troppo presto: La guerra dei nonni resterà su Netflix solo fino al 13 settembre. Un film che ha riportato al centro Vincenzo Salemme e Max Tortora, due volti amatissimi della commedia italiana. Un’opera che ha incassato oltre 660mila euro nelle prime settimane di programmazione e che ora saluta il pubblico in streaming.
Diretto da Gianluca Ansanelli, regista che ha già firmato pellicole di successo popolari e ironiche, il film è una commedia del 2023 che racconta la convivenza forzata tra due nonni agli antipodi. Da una parte c’è Gerri, un vedovo metodico e affettuoso. Dall’altra irrompe Tom, un nonno vulcanico appena rientrato dal Messico dopo dieci anni. Quando i genitori devono partire, la cura dei tre nipoti ricade proprio su di loro. Il risultato? Una serie di sfide esilaranti, gag in stile Tom & Jerry, e pillole di saggezza nascoste dietro ogni battuta.
La trama si sviluppa attorno a tre bambini molto diversi: una ragazza innamorata di un trapper, un bimbo con difficoltà scolastiche e una piccola che parla con un’amica immaginaria. La convivenza dei due nonni diventa il cuore pulsante della narrazione, con momenti di puro caos ma anche tenerezza. È il racconto di una famiglia moderna, dove le generazioni si scontrano e allo stesso tempo si riconciliano.

Dal cast stellare alle curiosità che pochi conoscono: La guerra dei nonni è su Netflix
A rendere speciale La guerra dei nonni è stato anche un cast corale capace di sostenere i due protagonisti. Oltre a Salemme e Tortora, spiccano Ana Caterina Morariu nei panni della figlia Federica e Luca Angeletti come Ernesto, il genero. A sorpresa, compare anche Bianca Guaccero, che interpreta la vicina Viki, mentre Herbert Ballerina porta sullo schermo Gaetano, un corriere invadente e sempre sopra le righe. Completano il quadro Greta Santi, Luigi Fosco, Chloe Aquino, Augusto Fornari, Loris Taher El Zeyl, Riccardo Cesaretti, Monia Manzo e Cinzia Susino.
Il film ha ottenuto un riconoscimento ufficiale e la critica ne ha sottolineato la freschezza. La chimica tra Salemme e Tortora ha convinto fin da subito. Molti giornali hanno parlato di una commedia “più che dignitosa”, perfetta per una visione familiare. Il pubblico ha risposto con entusiasmo, confermando il ruolo centrale della commedia leggera nel cinema italiano contemporaneo.
Curiosità non mancano. Il regista Ansanelli ha dichiarato di essersi ispirato al mondo dei cartoon, in particolare alle dinamiche inseguimento-scontro di Tom & Jerry, per rendere la sfida tra i nonni più vivace. Eppure, dietro le gag, si nasconde un dettaglio sorprendente: sia Salemme che Tortora interpretano i nonni senza esserlo nella vita reale. Un gioco attoriale che rende ancora più efficace la loro interpretazione, perché la costruzione del personaggio non poggia su esperienza diretta, ma su creatività pura.
La guerra dei nonni affronta anche temi più profondi: la difficoltà di comunicazione tra generazioni, l’impatto della tecnologia e dei social nel rapporto con i bambini, la necessità di trovare un linguaggio comune fatto di gesti semplici e risate condivise. È una commedia, sì, ma che sa anche toccare corde emotive e familiari.
L’impatto del film sul panorama italiano non è marginale. Ha riportato la figura del nonno in primo piano, un personaggio spesso relegato a ruolo secondario. La sua uscita ha segnato una piccola svolta: ha incoraggiato il cinema nazionale a riscoprire il valore della terza età all’interno delle storie familiari. Un seme che potrebbe germogliare in nuove produzioni, capaci di raccontare l’Italia con un linguaggio più vicino alle famiglie.
Non è un caso che questa pellicola sia stata pensata per le feste natalizie. La sua leggerezza e la sua capacità di unire grandi e piccoli la rendono perfetta per il pubblico da divano, quello che cerca risate e affetto nello stesso tempo. Con la distribuzione su Netflix, il film ha trovato nuova vita, raggiungendo spettatori che non l’avevano visto in sala. Ora, però, resta poco tempo per recuperarlo. Dal 13 settembre, la commedia con Salemme e Tortora non sarà più disponibile sulla piattaforma.
Guardarlo oggi significa rivivere un cinema che non vuole essere pretenzioso ma sincero, capace di ridere di sé stesso e delle nostre famiglie. Un addio che lascia un po’ di nostalgia, perché La guerra dei nonni ha dimostrato che la comicità può ancora sorprendere. Non resta che approfittare degli ultimi giorni e concedersi una serata di risate autentiche. Un film che ha il dono raro: far ridere senza dimenticare il cuore.
