Un film che ha sorpreso e fatto riflettere, ma che ancora pochi conoscono: Percoco – Il primo mostro d’Italia è disponibile su RaiPlay in esclusiva, un racconto che merita di essere visto. Dietro la trama di questo dramma c’è una storia vera, quella di Franco Percoco, uno dei casi di cronaca più inquietanti e disturbanti del Novecento italiano. Un film che non punta sul sensazionalismo, ma che si concentra sulla psicologia di un uomo segnato dalla solitudine e dalla frustrazione familiare. Eppure, nonostante la sua forza, è ancora troppo poco conosciuto.
Il film, diretto da Pierluigi Ferrandini, prende vita a Bari nel 1956, quando un giovane della buona borghesia, Franco Percoco, compie l’impensabile: uccide i suoi genitori e il fratello minore, affetto da sindrome di Down. Quello che segue è un periodo di dieci giorni di macabra convivenza con i cadaveri, in cui Franco vive una vita dissoluta, ignorando completamente le sue colpe. Fino alla scoperta del crimine e all’arresto, che segnerà il suo destino.
Un film che non racconta solo l’orrore di un crimine, ma la discesa di un uomo nella follia. Un viaggio dentro la mente di Franco, fatto di angoscia e disillusione. Il regista Pierluigi Ferrandini ha scelto di non insistere sulla violenza esplicita, ma di concentrarsi sull’alienazione psicologica del protagonista. La forza di Percoco – Il primo mostro d’Italia sta nella sua capacità di portare lo spettatore dentro il tormento interiore del personaggio principale.

Il cast e i riconoscimenti del film su RaiPlay: l’intensità che resta impressa
Nel ruolo di Franco Percoco c’è l’intenso Gianluca Vicari, la cui interpretazione ha colpito per la sua profondità emotiva. Vicari riesce a trasmettere in ogni scena il conflitto interiore del protagonista, mostrando la sua lotta contro le proprie fragilità psicologiche e le aspettative familiari. Il cast, poi, si arricchisce di altri volti noti come Giuseppe Scoditti, Rebecca Metcalf, Federica Pagliaroli e Francesca Antonaci (Gegia), che completano un ensemble ricco di talento.
https://www.youtube.com/watch?v=X1XFGf7hSMY
Il film è stato presentato in anteprima mondiale al Bif&st (Bari International Film Festival), dove ha attirato l’attenzione per l’originalità del soggetto e per l’intensità della narrazione. Sebbene non abbia ricevuto premi di rilievo nelle principali manifestazioni cinematografiche, la sua qualità tecnica, con una fotografia impeccabile e scenografie ricercate, ha fatto sì che Percoco – Il primo mostro d’Italia restasse un’opera importante nel panorama del cinema italiano.
Inoltre, le riprese del film sono state realizzate prevalentemente a Bari, negli stessi quartieri e palazzi dove avvennero i fatti reali. La scelta di location autentiche ha conferito al film una verosimiglianza unica, che immerge completamente lo spettatore nell’atmosfera dell’epoca. L’Apulia Film Commission ha supportato la produzione, contribuendo a un realismo ambientale che rende il film ancora più affascinante.
Curiosità e impatto sul cinema italiano
Una delle curiosità più inquietanti legate al caso Percoco è che fu la prima strage familiare del Novecento italiano a ricevere un’enorme attenzione mediatica. Franco Percoco non solo uccise la sua famiglia, ma convivendo con i cadaveri per dieci giorni, realizzò un crimine che nessuno aveva mai osato immaginare prima. Il film, liberamente tratto dal romanzo di Marcello Introna, riporta in auge una vicenda che, seppur poco conosciuta a livello nazionale, ha influenzato profondamente la cronaca italiana.
Il regista Pierluigi Ferrandini evita di cadere nel sensazionalismo del crimine, preferendo concentrarsi sullo sviluppo psicologico del personaggio. La vicenda di Percoco è raccontata più come una discesa nelle ombre della mente umana, che come un semplice resoconto di un omicidio. Una scelta coraggiosa che ha contribuito a tracciare una nuova strada per i film italiani di “true crime” psicologico.
Da questo punto di vista, Percoco – Il primo mostro d’Italia ha segnato una svolta importante nel cinema italiano, contribuendo alla crescita di un genere che enfatizza la psicologia dei protagonisti più che il crimine in sé. Il film ha aperto la strada a una nuova ondata di opere che si concentrano sui risvolti psicologici e umani dei crimini, portando alla luce temi universali come la solitudine, il trauma e la sofferenza. Un film che, nonostante il suo impatto, resta troppo poco celebrato.
