Nicole Kidman, Colin Farrell, Kirsten Dunst ed Elle Fanning insieme in un film stasera in tv, firmato Sofia Coppola. Una storia di desiderio, ossessione e veleno. Un collegio femminile immerso nei boschi della Virginia. Una guerra lontana. Ma dentro, un’altra guerra.
Oggi, alle 21:14 su Iris, va in onda L’inganno (2017). Un’opera rarefatta e inquietante. Un film che ti avvolge, ti stringe, poi ti lascia senza fiato. Tratto dal romanzo “A Painted Devil” di Thomas Cullinan, già adattato da Don Siegel nel 1971 con Clint Eastwood, Coppola rilegge la vicenda da una prospettiva femminile. E lo fa con una grazia impietosa. Premiato a Cannes per la miglior regia, è un film che non cerca di piacere. Ti sfida, ti provoca e ti fa dubitare di ciò che è giusto.
Stasera in tv L’inganno: un collegio tra le fiamme e la bellezza che diventa minaccia
Virginia, 1864. Guerra di Secessione. Un soldato nordista, ferito e in fuga, viene trovato nel bosco dalla giovane Amy. Si chiama John McBurney. Ha lo sguardo di Colin Farrell, stanco e ambiguo. Amy lo conduce nel collegio femminile dove vive con Miss Martha Farnsworth (Nicole Kidman).
Insegnano lì anche Edwina Morrow (Kirsten Dunst) e altre ragazze, tra cui la provocante Alicia (Elle Fanning). La direttrice decide di accoglierlo. È una scelta pericolosa. Ma nessuna lo dice. Ognuna, nel silenzio, comincia a guardarlo in modo diverso.
La presenza dell’uomo rompe il fragile equilibrio. Si insinua tra loro come un veleno lento. McBurney capisce il suo potere. Sorride, mente, seduce. La tensione cresce. La gelosia scava. Quando crolla tutto, non resta che agire. E nel modo più silenzioso e letale possibile.

Un’opera visivamente incantevole. Ma il male è ovunque
Coppola non urla mai. Ma ti ferisce con grazia. La luce è morbida. I colori sono pastello. I sussurri pesano più delle grida. La fotografia è pura pittura settecentesca. Le tende leggere. I capelli raccolti. Le mani tremanti. La bellezza è dappertutto. Eppure ogni cosa minaccia. La regista sovverte le regole del remake. Non copia. Non aggiorna. Trasforma. Al centro ci sono le donne. Le loro emozioni. Il loro controllo. La loro rabbia. In questo film non ci sono eroine né vittime. Tutti i personaggi sono complessi. Tutti ambigui. Nessuno è davvero innocente.
Un’eredità che ha fatto scuola
Dopo L’inganno, molti registi hanno osato guardare la storia da altri punti di vista. Più intimi. Più soggettivi. Coppola ha aperto una strada. Di nuovo. La sua regia ha influenzato un’intera generazione di autrici. Ha rafforzato il suo legame con temi come l’adolescenza, la repressione e il desiderio. Il film è anche un esempio riuscito di remake “d’autore”. Non un esercizio di stile, ma un atto di interpretazione. Ha ispirato altre operazioni simili negli anni successivi.
Perché vederlo (o evitarlo) stasera in tv
Non è un film per tutti. Chi cerca azione resterà spiazzato. Chi cerca conforto verrà turbato. Ma chi ama il cinema che fa pensare, che mostra senza spiegare, troverà in L’inganno una delle esperienze più affascinanti degli ultimi anni. Sconsigliato a chi non vuole sentire disagio. Imperdibile per chi ama i film che lasciano il segno. Appuntamento stasera in tv, 21:14 su Iris. Non dire che non eri stato avvisato.
