Valeria Bruni Tedeschi torna sul grande schermo e lo fa con uno dei ruoli più intensi della sua carriera. La celebre attrice francese-italiana interpreta Eleonora Duse, icona assoluta del teatro mondiale. Diretto da Pietro Marcello, il film Duse arriverà nelle sale italiane nella seconda metà del 2025. Un appuntamento che si preannuncia imperdibile per chi ama il grande cinema d’autore. Intanto però, la pellicola è in concorso all’82esima Mostra del Cinema di Venezia.
La storia si svolge in un’Italia sospesa tra la fine della Prima Guerra Mondiale e l’inizio del fascismo. Sullo sfondo di un’epoca inquieta, Duse racconta il ritorno sulle scene di una donna che ha segnato la storia dello spettacolo con la sua sensibilità e la sua modernità. Al fianco di Bruni Tedeschi troviamo la Noémie Merlant di Ritratto della giovane in fiamme, nei panni di Enrichetta Checchi, la figlia della Duse. Nel cast anche Mimmo Borrelli, Fausto Russo Alesi, Marcello Mazzarella e molti altri interpreti del teatro e del cinema italiano contemporaneo.
Duse non è un semplice biopic. È un viaggio nell’anima tormentata di una donna che ha lottato contro le convenzioni sociali e il passare del tempo. La regia di Pietro Marcello, già noto per Martin Eden e L’envol, sceglie un linguaggio poetico e insieme concreto, capace di restituire tutta la forza emotiva della “Divina”.
Prodotto da Palomar e Avventurosa e distribuito da Piper Film, Duse ha una durata di circa 120 minuti e promette di essere uno dei film italiani più significativi dell’anno. La sceneggiatura porta la firma di Letizia Russo, Guido Silei e dello stesso Marcello. Il film mette in scena temi universali: la fragilità dell’identità personale, il peso della memoria e il passaggio generazionale tra madri e figlie. Temi che Valeria Bruni Tedeschi interpreta con rara intensità.
Un’eredità che brucia ancora: il ritorno della Duse nel cuore del nostro tempo con Valeria Bruni Tedeschi
La narrazione si sviluppa attraverso lo sguardo di Enrichetta, unica erede della Duse. È lei a riportare in vita gli ultimi, difficili anni di una madre che resta un enigma anche per chi le è più vicino. Eleonora Duse riappare fragile, ma mai vinta. Lontana dai riflettori, vive una stagione crepuscolare fatta di ribellione e malinconia. Ma anche di grande lucidità artistica. Un ritratto che va oltre la biografia per diventare universale.
Duse parla di donne fuori dal tempo, di madri e figlie in cerca di dialogo, di artiste che sfidano il destino. E lo fa con una forza che scuote ancora oggi. Valeria Bruni Tedeschi restituisce alla Duse tutta la sua inquietudine moderna. Non la santifica. La rende viva, umana, imperfetta. Una donna capace di emozionare ancora, a distanza di oltre un secolo.

La fotografia intensa, i costumi eleganti ma essenziali, la colonna sonora rarefatta completano un’opera che è già evento. Non solo per il cinema italiano, ma per chiunque cerchi nel cinema un racconto che emoziona e interroga. Duse non è nostalgia. È memoria viva. È il tentativo, riuscito, di riportare alla luce una figura troppo spesso semplificata. Un film che riscrive il mito senza tradirlo.
In un panorama cinematografico spesso prevedibile, Duse spicca per coraggio e autenticità. Una storia che non cerca facili consensi ma scava a fondo nei sentimenti. Con questo film, Pietro Marcello e Valeria Bruni Tedeschi regalano al pubblico una delle interpretazioni femminili più potenti degli ultimi anni. Una sfida contro il tempo e contro le convenzioni, che fa della fragilità una forza. Chi conosce la storia di Eleonora Duse ne uscirà sorpreso. Chi non la conosce, avrà voglia di scoprirla. Perché il mito, quando è raccontato così, diventa attuale. E necessario.
La seconda metà del 2025 si arricchisce così di un appuntamento da segnare in agenda, così come la Mostra del Cinema più famosa d’Italia. Un film, quello di Valeria Bruni Tedeschi, che ha già il sapore del classico. E che potrebbe segnare un prima e un dopo nel cinema biografico italiano. Non resta che aspettare. Ma l’attesa, questa volta, è parte del viaggio.
