Altro che Un Medico in Famiglia: per Lino Banfi arriva il film della vita, è già un cult

Lino Banfi torna, ma in una veste che nessuno si aspetta: non è più Nonno Libero di Un Medico in Famiglia, né il comico degli anni ’80. Stavolta è se stesso. Davvero.

Il grande attore pugliese, nato ad Andria nel 1936, si racconta nel docufilm Lino d’Italia – Storia di un itALIENO. Un progetto unico, personale, mai tentato prima da nessun interprete del suo calibro. Le riprese sono appena iniziate in Puglia, terra d’origine e di cuore, tra ulivi, mare e ricordi. Non sarà una biografia tradizionale. Sarà un dialogo con se stesso, tra passato e presente, tra la persona e il personaggio. Un progetto che promette emozione, ironia, memoria. E uno sguardo profondo su una carriera che ha attraversato il tempo, la storia e il cuore degli italiani.

Dal set di Cornetti alla crema alle lacrime in Un medico in famiglia, Lino Banfi è diventato il simbolo della commedia, della tv e persino dell’Italia stessa. Ma ora è il momento della verità. E questa verità ha la sua voce. Anzi, due: quella di oggi e quella di ieri. Perché Lino dialogherà con il suo io giovane. E con quello anziano. Un’idea potente e commovente. Il titolo stesso, Storia di un itALIENO, è un gioco geniale: Banfi è italiano fino al midollo, ma anche “alieno”, diverso, irripetibile. Unico.

Lino Banfi come non l’abbiamo mai visto: il film della vita inizia da casa sua

Chi lo conosce solo per Oronzo Canà o Nonno Libero, forse non sa quanto profonda sia la sua storia. Pasquale Zagaria, in arte Lino Banfi, ha vissuto mille vite prima del successo. Nato ad Andria e cresciuto a Canosa di Puglia, Banfi è partito da zero. Cantante. Attore di fotoromanzi. Poi, a Milano e Roma, tra fame e sogni. Alla fine ce l’ha fatta. Ma non ha mai dimenticato da dove viene.

La sua carriera esplode tra gli anni ’70 e ’80, nella commedia sexy all’italiana. Film come Vieni avanti cretino, Il commissario Lo Gatto e Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio diventano cult assoluti. Ma Lino non si è mai fermato. Negli anni ’90 si reinventa. Entra nella fiction. E conquista tutti con un personaggio che lo segnerà per sempre: Nonno Libero. In Un medico in famiglia, diventa l’anima di casa Martini. Un nonno moderno, pieno di ironia e saggezza. Un vero collante tra generazioni. Un modello di famiglia allargata e affetto autentico.

Lino Banfi
Lino Banfi

Oggi, dopo oltre sessant’anni di carriera, Lino Banfi decide di guardarsi allo specchio. E di raccontarsi. Senza filtri. Senza maschere. Solo con la sua voce e il suo cuore. Il film è anche un omaggio alla moglie Lucia Lagrasta, scomparsa nel 2023, con cui Lino ha condiviso una vita intera. E un modo per passare il testimone alla figlia Rosanna Banfi, anch’essa attrice, sempre al suo fianco.

Nel docufilm vedremo immagini inedite, testimonianze mai ascoltate, e scorci privati della sua esistenza. Non sarà solo una celebrazione. Sarà un abbraccio. Un incontro tra il Lino di ieri e quello di oggi. Il progetto si preannuncia già come cult. Non solo per i fan, ma per chiunque ami il cinema italiano. Perché racconta molto più di un attore. Racconta un’epoca, un’identità, un Paese intero. E lo fa con quel tono che solo Banfi sa usare. Quello che ti fa ridere. Ma con gli occhi lucidi. Altro che Un medico in famiglia. Questo è il suo film più vero. E forse anche il più necessario.

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