Da “Stasera tutto è possibile” al grande schermo: Giovanni Esposito e Herbert Ballerina cambiano rotta per il momento. E lo fanno con stile, malinconia e risate amare.
Il film si chiama Cena di Classe, lo dirige Francesco Mandelli. E potrebbe essere la sorpresa italiana del 2026. Una commedia corale, pungente e sentimentale, che parla di noi, dei nostri amici, dei ricordi che non abbiamo mai digerito. Nel cast ci sono tanti volti noti: Beatrice Arnera, Roberto Lipari, Ninni Bruschetta, Andrea Pisani, Giulia Vecchio, Francesco Russo, Nicola Nocella, Annandrea Vitrano. E naturalmente Francesco Mandelli stesso. Molti di loro sono habitué della risata italiana, con una sensibilità che sa unire leggerezza e sguardo generazionale. Proprio quello che Cena di Classe vuole raccontare.
Una notte, un liceo, e tutti i fantasmi che ci portiamo dietro: Giovanni Esposito ed Herbert Ballerina nel nuovo film di Francesco Mandelli
La trama è semplice. E proprio per questo, potentissima. Un gruppo di ex compagni di scuola si ritrova, dopo diciassette anni dal diploma, al funerale di un amico. Non si vedevano da una vita. Ma il tempo, si sa, è bastardo: scava, divide, dimentica. E poi, d’improvviso, riunisce. Tra ricordi, bicchieri pieni e risate di plastica, qualcuno tira fuori un vecchio videomessaggio. E così nasce l’idea folle: tornare nella vecchia scuola, di notte. Un’ultima rimpatriata. Un tuffo indietro. Forse una vendetta. Di certo, un errore.
Ma non è solo una bravata notturna. È l’occasione per far esplodere tutto quello che negli anni è stato nascosto. Rancori, verità taciute, segreti mai perdonati. E nuove alleanze, inaspettate. Mandelli dirige con uno stile asciutto, ma empatico. Conosce quel dolore che fa ridere solo perché ci riguarda. Perché ci appartiene. “Cena di Classe” è un film che ride di noi. Ma lo fa con affetto. Senza filtri. Senza scuse. È un film su quello che succede quando il passato bussa alla porta. E tu non puoi fingere di non essere in casa.
Dai giochi in studio alla notte dei ricordi
Per chi è abituato a vedere Herbert Ballerina e Giovanni Esposito ballare, cantare e improvvisare in tv con Stefano De Martino, questo film sarà una sorpresa. Qui si ride, sì. Ma si ride con la gola stretta. Con la sensazione di camminare sul filo. Perché “Cena di Classe” non è solo una commedia. È un tentativo di riconciliazione tra ciò che eravamo e ciò che siamo diventati. È il racconto – spesso grottesco – di un’età che non sappiamo più raccontare. L’adolescenza vista da chi non è più ragazzo. Ma neanche del tutto adulto.
Il film sarà girato a Milano nell’estate del 2025. La produzione è firmata Roadmovie, in collaborazione con Medusa Film. L’uscita è prevista per il 2026. Ma già adesso se ne parla come di un cult potenziale. Mandelli ha dichiarato di voler raccontare una generazione senza eroi, ma con ferite che fanno ancora ridere. E in effetti, il tono del film è proprio questo: tenero, sbagliato, umano. Ci sono momenti che sembrano scritti con l’inchiostro della nostra memoria. Dialoghi che potrebbero essere stati pronunciati in qualunque classe italiana, tra i banchi e i sogni che non si sono mai realizzati.

Il film che tutti abbiamo vissuto. Ma nessuno ha mai girato
Non serve aver fatto teatro, o aver recitato in tv. Basta aver avuto una classe, dei compagni, dei silenzi che oggi fanno rumore. Cena di Classe non cerca di stupire. Cerca di colpire. Di farci ridere quando vorremmo piangere. E viceversa. Per questo potrebbe diventare uno dei titoli italiani più chiacchierati del 2026. Perché unisce volti amatissimi della tv a una storia che sa parlare al cuore. Senza retorica. Senza effetti speciali. Solo con una cena. In classe. E qualche bicchiere in più. Preparatevi: la rimpatriata più folle – e vera – del cinema italiano sta per cominciare.
