Un uomo solo, un poeta dimenticato e un’Italia sull’orlo del baratro: su RaiPlay è tornato Il cattivo poeta, un film che non ti aspetti. Un’opera potente, scomoda, ispirata alla storia vera di Gabriele D’Annunzio.
Siamo nel 1936. L’Europa è in fiamme, Benito Mussolini corteggia Adolf Hitler. Ma qualcuno, all’ombra del Vittoriale, osa dire no. Quell’uomo è D’Annunzio. Non il poeta guerriero dei libri di scuola, ma un vecchio geniale e disilluso. Lontano dal potere, eppure ancora pericoloso. Il film segue Giovanni Comini (Francesco Patanè), giovane gerarca fascista incaricato di sorvegliare il Vate. Ma osservare D’Annunzio significa entrarne nel mondo, e uscirne trasformati.
Sergio Castellitto offre un’interpretazione memorabile: crepuscolare, intensa, viscerale. Accanto a lui, Fausto Russo Alesi è Achille Starace e Clotilde Courau dà volto ad Amélie Mazoyer, musa silenziosa e malinconica. Gianluca Jodice, al suo esordio alla regia, sceglie uno sguardo intimo e senza filtri. Ogni dialogo di D’Annunzio è tratto da scritti e discorsi autentici.
Girato quasi interamente al Vittoriale degli Italiani, il film trasforma la dimora del poeta in uno scrigno pieno di ombre e segreti. La fotografia di Daniele Ciprì illumina e ingabbia i personaggi in una luce rarefatta, quasi irreale. Non aspettarti un biopic scolastico. Il cattivo poeta è una riflessione sulla solitudine, il disincanto e il coraggio di dire no quando tutti dicono sì.

RaiPlay, un capolavoro premiato ma spesso dimenticato. E oggi più attuale che mai
Alla sua uscita, nel 2021, Il cattivo poeta ha raccolto premi e riconoscimenti:
- Nastri d’Argento: miglior fotografia e migliori costumi, con nomination a Castellitto e Jodice;
- Premio Flaiano e Globo d’Oro alla fotografia e alla regia;
- Una candidatura al David di Donatello per il miglior esordio alla regia.
Eppure, il pubblico mainstream lo ha dimenticato in fretta. Fino a oggi. Perché proprio oggi, quando il dibattito sul potere e sul consenso torna prepotente, Il cattivo poeta parla forte e chiaro. Il film mostra il lato umano e vulnerabile di chi viene dipinto solo come eroe o mostro. D’Annunzio non è né l’uno né l’altro: è un uomo che sbaglia, ama, tradisce e soffre.
Tra le curiosità più affascinanti:
- la sceneggiatura usa solo parole reali del poeta;
- D’Annunzio vive nel buio per colpa della sua fotofobia;
- il Vittoriale diventa un personaggio vivo, non solo uno sfondo storico.
Ma Il cattivo poeta ha anche segnato una svolta nel cinema italiano. Dopo questo film, altri registi hanno riportato sullo schermo figure storiche controverse, senza paura di mostrarne le contraddizioni. È successo con storie dedicate a Mattei, Pasolini, Moravia. Una nuova ondata di biopic italiani, più veri, più umani. Perché la storia non è solo gloriosa o vergognosa. È anche intima, fragile e piena di dubbi.
Guarda Il cattivo poeta oggi su RaiPlay, finché c’è. Scoprirai un film che parla di ieri ma sembra scritto per oggi. Per chi ama il cinema che non dà risposte facili. Ma pone domande che fanno male. E fanno bene.
