Una sera di Ferragosto diversa: Rai 1 sorprende il pubblico con un film che parla al cuore. Pranzo di Ferragosto arriva in prima serata il 15 agosto, lontano dai soliti blockbuster estivi. Una scelta controcorrente e coraggiosa, che porta sul piccolo schermo una delle opere più intime e delicate del cinema italiano contemporaneo.
Scritto, diretto e interpretato da Gianni Di Gregorio, Pranzo di Ferragosto ha incantato la Mostra del Cinema di Venezia nel 2008, vincendo il prestigioso Leone del Futuro. Una commedia leggera, mai superficiale, capace di raccontare con ironia e tenerezza la convivenza forzata tra un uomo e quattro anziane signore durante il Ferragosto romano.
Accanto a Gianni Di Gregorio, spiccano volti veri e autentici. La straordinaria Valeria De Franciscis, Marina Cacciotti, Maria Calì e Grazia Cesarini Sforza non sono attrici professioniste. Portano sullo schermo la loro età, i loro ricordi, la loro umanità. E regalano al film un tono intimo e sincero, che ricorda il neorealismo italiano. Il film nasce da una vicenda personale dello stesso Di Gregorio, che da figlio si è trovato a prendersi cura della madre anziana. Da quell’esperienza nasce una storia universale, fatta di piccole attenzioni quotidiane e gesti che sanno di vita vera.
Prodotto da Matteo Garrone, Pranzo di Ferragosto ha ottenuto numerosi premi, tra cui il David di Donatello e il Nastro d’Argento come Miglior regista esordiente. Ha conquistato anche il pubblico, incassando oltre 2,1 milioni di euro al botteghino italiano. Un risultato straordinario per una pellicola piccola, senza effetti speciali né grandi nomi. La Rai sceglie di riproporlo in prima serata proprio il giorno di Ferragosto. Una data simbolica, che nel film diventa metafora di solitudine e condivisione. Perché Ferragosto non è solo mare e grigliate. Può essere anche un pranzo semplice, in compagnia di chi resta in città.

Su Rai 1 una commedia vera, che ha cambiato il modo di raccontare la terza età al cinema
Pranzo di Ferragosto non è una semplice commedia estiva. È un racconto umano, fatto di fragilità e ironia. Ha aperto una strada nuova nel cinema italiano, dando voce a chi spesso resta ai margini: gli anziani. Prima di questo film, la terza età era raccontata quasi sempre con toni caricaturali o malinconici. Di Gregorio, invece, guarda ai suoi personaggi con rispetto e leggerezza. Le anziane protagoniste non sono solo “nonne”, ma donne con una vita intera alle spalle, capricci, desideri e ricordi confusi.
Il successo del film ha permesso a Gianni Di Gregorio di continuare a raccontare storie di quotidianità e umanità. Sempre con lo stesso stile sobrio, ironico e profondo. La critica internazionale lo ha accolto con entusiasmo. Alcuni hanno paragonato il tono delicato e osservativo del film a quello delle commedie francesi più intime. Altri hanno sottolineato il debito con il neorealismo, pur senza retorica o nostalgia.
Il film ha ispirato negli anni successivi altri registi a raccontare storie di anziani e microcosmi familiari. Ha rivalutato la commedia italiana come strumento di riflessione sociale, oltre che di intrattenimento. Guardarlo oggi, in un’Italia sempre più anziana e frammentata, fa ancora più riflettere. Perché dietro a ogni porta chiusa in città d’estate, potrebbe nascondersi una storia come questa. Il 15 agosto, chi sceglierà Rai 1 troverà una piccola perla capace di unire leggerezza e profondità. Una serata diversa, che regala il sorriso ma anche qualcosa su cui riflettere. Perché il vero Ferragosto italiano può essere anche questo: un pranzo semplice, quattro chiacchiere e un po’ di compagnia inattesa.
