Montalbano, la Rai frena su Riccardino di Camilleri: il vero sogno di Maria Pia Ammirati è un altro capolavoro italiano

Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, ha rotto il silenzio su Montalbano. E lo ha fatto parlando di due giganti della letteratura italiana: Andrea Camilleri e Carlo Emilio Gadda.

In un’intervista recente, Ammirati ha ammesso quanto Riccardino sia difficile da realizzare. Parole che scuotono i fan di Salvo Montalbano, il commissario più amato d’Italia. L’ultimo romanzo della saga, Riccardino, pubblicato postumo nel 2020, era stato pensato come il punto finale. Definitivo, ma non tragico, nelle intenzioni dello stesso Camilleri. Un romanzo scritto nel 2005, rivisto nel 2016 e tenuto nel cassetto per anni. Una sorta di testamento letterario, ma anche una sfida narrativa e produttiva.

Perché Riccardino non è solo un giallo. È un viaggio metanarrativo dove Camilleri dialoga con il suo stesso personaggio. Dove autore e creatura si confrontano sulla fine di un’epoca. E questo, per la tv, è un problema enorme. Come rendere visivo un racconto che vive anche di riflessione interiore e linguaggio sperimentale?

Camilleri aveva creato il “vigatese”, una lingua che muta, cresce e sfida le regole dell’italiano classico. Luca Zingaretti, volto storico del commissario, è già fuori dal progetto. Da tempo ha dichiarato conclusa la sua avventura con Montalbano. Così, mentre i fan si chiedono se vedranno mai “Riccardino” sullo schermo, Ammirati guarda altrove. E tira fuori dal cilindro un altro capolavoro: Quer pasticciaccio brutto de via Merulana.

Un’opera monumentale, grottesca, impossibile da incasellare. Firmata Carlo Emilio Gadda nel 1957. Roma, un delitto, una società corrotta. E un linguaggio che si fa labirinto. Un progetto rischioso, ma affascinante. Che potrebbe cambiare il volto del noir italiano in tv.

Montalbano
Luca Zingaretti ne Il Commissario Montalbano

Da Montalbano a Gadda: il futuro incerto del noir Rai

La domanda è una sola: che fine farà Montalbano? La Rai ha sempre considerato la saga di Camilleri un fiore all’occhiello. Milioni di telespettatori, ascolti record, repliche che macinano share ancora oggi. Ma adattare Riccardino significherebbe cambiare tutto. Narrazione, linguaggio, forse anche il protagonista. Senza contare che l’ultimo romanzo è più una riflessione che un giallo classico. Dopo le parole del produttore Carlo Degli Esposti sembra davvero lontano un progetto del genere.

E allora ecco Gadda. Ammirati non lo dice chiaramente, ma fa intendere che Quer pasticciaccio potrebbe diventare il nuovo grande progetto crime della Rai. Una sfida enorme. Perché Gadda, come Camilleri, gioca con la lingua, ma in modo ancora più radicale. E perché Quer pasticciaccio racconta una Roma diversa. Caotica, sarcastica, violenta e poetica allo stesso tempo.

Chi potrebbe interpretare il commissario Ingravallo? Chi darebbe voce ai mille registri del romanzo? E soprattutto: il pubblico è pronto per un noir così difficile e sperimentale? Ammirati lascia aperte tutte le possibilità. Per ora si tratta solo di valutazioni. Ma l’idea c’è. E non è detto che la scelta definitiva non arrivi già nei prossimi mesi.

Intanto Montalbano resta in stand-by. “Riccardino” aspetta un adattamento che forse non arriverà mai. O che potrebbe cambiare pelle, diventando qualcosa di molto diverso da ciò che i fan immaginano. Nel frattempo, la Rai continua a cercare il suo nuovo cult. Un progetto capace di tenere insieme tradizione e sperimentazione, racconto popolare e linguaggio letterario. Perché dopo Montalbano, il pubblico si aspetta ancora emozioni forti. Ma non bastano più le stesse storie di sempre. Ecco allora che Gadda entra in scena. Con il suo caos organizzato, con il suo humour nero e con il suo sguardo tagliente sulla società italiana.

Solo il tempo dirà se “Quer pasticciaccio” sarà il nuovo Montalbano. O se resterà, ancora una volta, un capolavoro troppo complesso per il piccolo schermo. Una cosa però è certa: il noir italiano in tv sta cambiando pelle. E la sfida che si apre oggi potrebbe scrivere il prossimo capitolo della nostra serialità.

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