Un presidente degli Stati Uniti, una morte violenta, un testimone scomodo e un’ombra su tutto: stasera in tv il potere assoluto.
Oggi alle 21:25 su Rete 4 va in onda Potere assoluto (Absolute Power), thriller politico del 1997 diretto e interpretato da Clint Eastwood. Accanto a lui, un cast stellare: Gene Hackman, Ed Harris, Laura Linney, Scott Glenn, Dennis Haysbert e Judy Davis. Il film è tratto dal romanzo di David Baldacci, che nel 1996 scosse il mondo editoriale con una storia cruda e sorprendente. La sceneggiatura è di William Goldman, autore di veri capolavori del genere.
Eastwood interpreta Luther Whitney, ladro professionista con un passato ingombrante. Ma non è il solito “antieroe”. È un uomo che osserva. Che sopravvive. E che, per caso, assiste a un crimine che non doveva vedere. In una villa di lusso, dietro uno specchio a due vie, Luther diventa testimone di un fatto atroce. La giovane moglie del miliardario Walter Sullivan viene uccisa sotto i suoi occhi. Coinvolto: il Presidente degli Stati Uniti, Alan Richmond, interpretato da un inquietante Gene Hackman. Chi dovrebbe difendere la legge, la calpesta. Chi dovrebbe essere trasparente, è pieno di ombre. E il potere, nel suo lato più oscuro, si muove per cancellare ogni traccia.

Stasera in tv un thriller che anticipa il presente: segreti di stato, corruzione, bugie
Luther Whitney fugge, ma non si nasconde davvero. Vuole proteggere sua figlia Kate (una splendida Laura Linney) e far emergere la verità. Ma il sistema è più forte. Più cinico. Più pericoloso. Eastwood racconta tutto con uno stile secco e incalzante. Nessun effetto speciale, nessuna glorificazione. Solo domande scomode e una tensione costante che non si spezza fino all’ultima scena.
Il film fu presentato fuori concorso al 50º Festival di Cannes. Al botteghino incassò oltre 92 milioni di dollari nel mondo, di cui 50 solo in USA e Canada. In Italia, restò in cima alle classifiche per nove settimane consecutive. Non vinse grandi premi. Ma diventò un riferimento per il thriller politico degli anni successivi. Molti critici riconobbero a Eastwood il merito di aver anticipato la deriva cinica del potere nel cinema americano.
Tra le curiosità, bisogna ricordare che una delle figlie di Eastwood appare in un cameo. Il film costò la metà del budget previsto (in quanto girato in tempi record). È anche l’ultima interpretazione di E.G. Marshall, nel ruolo di Sullivan. Oggi, a distanza di oltre 25 anni, Potere assoluto è più attuale che mai. In un’epoca in cui la fiducia nelle istituzioni è fragile, questa storia ci costringe a guardare in faccia il potere.
La figura del presidente corrotto è diventata ricorrente nel cinema e nelle serie TV. Ma nel 1997, era una provocazione. Era uno schiaffo alla retorica patriottica. Era, in un certo senso, una profezia. Eastwood non grida mai. Non giudica. Ma ci mette davanti a una scelta: guardare o fingere di non vedere. Proprio come Luther, dietro quello specchio. Stasera in tv su Rete 4 alle 21:25, questo cult torna sul piccolo schermo. Non è solo un film da vedere. È un film da sentire. E forse, da ricordare a chi pensa che il potere sia sempre al servizio del bene.
