Né confermato, né smentito: il primo totonomi di Sanremo 2026 svela chi Carlo Conti non lascerà fuori (a qualunque costo)

È solo il 3 luglio, ma la macchina mediatica di Sanremo 2026 ha già acceso i motori. E a sorprendere non è solo la lista dei nomi, ma anche il dubbio sulla location. La città ligure potrebbe non essere più la casa del Festival. Nulla è ufficiale, ma le voci di un possibile spostamento fanno rumore.

Carlo Conti, nel frattempo, non aspetta. Le sue idee sono chiare e le prime indiscrezioni parlano di artisti che il conduttore toscano vuole a tutti i costi sul palco, dovunque si svolga la kermesse. Il primo totonomi è un mix esplosivo tra glorie storiche, rap d’impatto, ritorni clamorosi e debutti impossibili da ignorare.

Tra i primi nomi in circolazione spuntano Patty Pravo e i Ricchi e Poveri, due simboli viventi della musica italiana. Non una novità, ma una scelta di cuore e di memoria collettiva. Emis Killa, Capo Plaza, Baby Gang, Coez, BigMama, Baby K e Boro compongono invece la possibile “quota rap”: un fronte giovane e diretto, scelto per parlare alle nuove generazioni.

I ritorni sono un’altra carta che Carlo vuole giocarsi bene. In lizza ci sarebbero Marco Masini, Ermal Meta, Settembre, Alex Wyse, Sarah Toscano, Serena Brancale (con una ballad), Chiello e persino Cristiano De André. Nomi diversi, storie diverse. Ma tutti con un comune denominatore: hanno ancora qualcosa da dire.

Come ogni edizione, c’è spazio per chi proviene dai talent. Tra le ipotesi spuntano Trigno e Antonia, rispettivamente primo e seconda classificata della categoria canto di Amici. Per la sezione Giovani, circolano con insistenza i nomi di Nicolò Filippucci (anche lui ‘amiciano’), Lorenzo Salvetti e Mimì (provenienti invece da X Factor).

Sanremo
Carlo Conti a Sanremo 2025

Sanremo, tra ritorni inattesi e sogni impossibili: il Festival si riscrive

Se c’è un elemento che rende questo Sanremo 2026 diverso da tutti gli altri, è il coraggio dei comeback. Secondo il totonomi tornano in gioco artisti che sembravano aver chiuso col Festival: Elettra Lamborghini, Irene Grandi (non da sola), Sal Da Vinci, Arisa, Chiara Galiazzo, Anna Tatangelo, Giusy Ferreri, Benji e Fede, LDA, Aka7even, Leo Gassmann, Tananai e Dimartino.

Non mancano i nomi su cui Carlo Conti scommetterebbe personalmente: Emma Nolde, Eugenio in Via di Gioia, Malika Ayane, Amara, Matteo Bocelli e Tropico (aka Davide Petrella). Una rosa eclettica, che mostra tutta la voglia del direttore artistico di mescolare generi e generazioni. Tra gli altri attesi ritorni, impossibile non citare Blanco, Ghali, Neffa e Annalisa. Quattro artisti che, in modi diversi, hanno già scritto pagine significative della musica italiana degli ultimi anni.

Ma il colpo di scena più clamoroso potrebbe arrivare da due nomi totalmente inattesi: Tiziano Ferro e Cristina D’Avena. Il primo sarebbe un debutto tanto storico quanto inaspettato. La seconda una celebrazione del mondo dell’infanzia e della nostalgia. In più, un outsider internazionale: Tommy Cash, artista estone noto per la sua eccentricità, avrebbe espresso interesse a partecipare. Un mix esplosivo, fragile, sorprendente. Nessuna conferma, nessuna smentita. Ma qualcosa si muove. E chi conosce bene Carlo Conti sa che quando ha un’idea in testa, la realizza. Anche a costo di riscrivere le regole. Sanremo 2026 non è ancora cominciato, ma ha già lasciato un segno. Il palco è ancora vuoto. I microfoni spenti. Ma dietro le quinte, la musica ha già cominciato a suonare.

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