L’11 luglio in prima serata su Rai 3 arriva un’opera che scuote, commuove e lascia senza fiato. Si tratta di Buongiorno, notte, film diretto da Marco Bellocchio, tratto da una storia vera che ha segnato la coscienza collettiva italiana.
Il film, presentato per la prima volta nel 2003 alla Mostra del Cinema di Venezia, si ispira al libro Il prigioniero di Anna Laura Braghetti, ex brigatista coinvolta nel sequestro Aldo Moro. Non è solo un racconto, ma un’esplorazione dell’angoscia, del dubbio e della storia che non si può dimenticare. Nel cast spiccano Roberto Herlitzka nei panni dello statista, Maya Sansa in un ruolo straziante e tormentato, Luigi Lo Cascio, Pier Giorgio Bellocchio e Paolo Briguglia. Ognuno porta in scena un pezzo dell’Italia ferita di quegli anni.
Buongiorno, notte è tratto da una storia vera, ma rifiuta la cronaca piatta. Bellocchio preferisce la profondità psicologica, l’introspezione, il sogno. E proprio per questo il film è diventato un punto di svolta nella rappresentazione degli anni di piombo. Premiato con il David di Donatello per miglior regia e sceneggiatura, ha conquistato anche Nastri d’Argento e il Premio della critica a Venezia. La critica internazionale ha riconosciuto in Bellocchio la capacità di raccontare l’indicibile.

Rai 3, un sogno dentro una prigione: il cinema che cambia le regole
Chi guarda Buongiorno, notte entra in una casa anonima. Un appartamento. Un covo. Lì, Aldo Moro è prigioniero. Lì si consumano giorni tutti uguali. Eppure nulla è davvero fermo. Chiara, la giovane brigatista interpretata da Maya Sansa, vive tra due mondi. Nel covo è carceriera. Fuori, lavora in una biblioteca. Dentro, studia, scrive, lotta. Ma dentro di lei qualcosa cambia. Il dolore di Moro scava una crepa che cresce.
Il film alterna tre piani. Il primo è quello della realtà storica, con inserti televisivi d’archivio. Il secondo è il tempo della routine claustrofobica: giorni tutti uguali, tensione costante. Il terzo è il più inatteso: il sogno. Nei sogni Chiara immagina una via d’uscita. Una liberazione. Una Roma attraversata da Moro vivo. È un finale impossibile, ma profondamente umano. Una scelta narrativa che ha fatto discutere, ma che ha anche commosso milioni di spettatori.
Tra le curiosità, spicca la colonna sonora: “Shine On You Crazy Diamond” dei Pink Floyd accompagna il desiderio di salvezza, rendendo visibile la frattura tra ideologia e umanità. Il personaggio di Chiara non è uno solo. È la sintesi di Anna Laura Braghetti e Adriana Faranda, due figure realmente coinvolte nel caso Moro. Ma Chiara è anche qualcos’altro: il simbolo di una generazione che ha perso la bussola tra ideali e colpa.
Il successo di Buongiorno, notte ha aperto la strada a nuove narrazioni. Nel 2022, lo stesso Bellocchio è tornato sulla vicenda con Esterno notte, miniserie pluripremiata. Lì, la prospettiva si allarga. La famiglia, lo Stato, il Papa, la società. Ma il cuore pulsante resta quello: l’interiorità del dolore. Con questo film, Marco Bellocchio ha creato un nuovo modo di raccontare il passato. Non solo attraverso i fatti, ma con i sogni, i silenzi, le crepe. Buongiorno, notte non è un film da guardare. È un film da attraversare.
Su Rai 3 l’11 luglio, in prima serata, arriva un’occasione rara: vedere – o rivedere – una delle opere più coraggiose e poetiche del nostro cinema. E ricordare che anche il dolore può diventare luce.
