Alessandro Preziosi emoziona il pubblico dell’Italian Global Series Festival di Riccione: l’attore napoletano presenta in anteprima la nuova serie Sandokan, insieme a Can Yaman, e si racconta senza filtri.
Sul palco del festival, in una sala gremita, Preziosi si prende una pausa e guarda il pubblico. Sorride e poi dice, tra le altre cose: “Sandokan non è come Elisa di Rivombrosa”. Ma perché? È la frase che accende la curiosità. E apre uno squarcio su un progetto che promette di diventare la serie evento italiana del 2025. La nuova Sandokan, prodotta da Lux Vide (gruppo Fremantle) con Rai Fiction, andrà in onda su Rai 1 da dicembre 2025. È un kolossal televisivo che riporta in vita l’eroe di Emilio Salgari in una versione epica e moderna.
In questa nuova avventura, Can Yaman interpreta Sandokan. Alessandro Preziosi veste i panni di Yanez de Gomera, suo alleato e amico fraterno. Il cast è internazionale: Ed Westwick, Alanah Bloor, John Hannah, Madeleine Price e Samuele Segreto. Il trailer, mostrato in esclusiva durante l’evento, ha il respiro del grande cinema. Scorci del Borneo, battaglie in mare, foreste tropicali, duelli, amori impossibili. Tutto avvolto da una fotografia potente e musiche che rimangono impresse.
Preziosi racconta il suo personaggio con emozione: “Una bellissima sfida. In tanti anni, dal 2007, da Sant’Agostino ai vari generi, questo è quello che mi ha affascinato di più“. Il pubblico ascolta in silenzio. Ogni parola ha un peso. Preziosi continua: “Yanez è un inno all’amicizia, alla fede e alla fratellanza. C’è qualcosa di profondo. Quando si impugna un’arma per ribellarsi, nasce uno scrupolo. È rispondere alla violenza con la violenza. Ma la libertà di pensare non te la può togliere nessuno“. In platea c’è chi annuisce. Chi applaude piano. Questo non è solo un racconto di avventura. È una storia di ideali. Di libertà e umanità.

Ma cosa distingue davvero Sandokan dalle serie del passato? Preziosi lo dice con sincerità: “Questa, senza smorzare le serie precedenti che ho fatto, è la cosa più moderna, bella e affascinante che abbia mai fatto in tutta la mia vita”.
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Sandokan, un kolossal umano prima che spettacolare: Yanez secondo Preziosi
Dietro lo sguardo deciso di Yanez c’è un’anima in lotta. Preziosi lo vive come un viaggio dentro sé stesso. “Yanez le ha tutte. Ha dentro tutte le gamme che un attore della mia età e della mia leggerezza poteva augurarsi di fare”, racconta. La leggerezza. La parola ritorna più volte. Ma non è superficialità. È libertà. È la possibilità di interpretare un personaggio pieno di sfumature. Ironico e feroce. Intellettuale e istintivo.
Nel corso dell’incontro, Preziosi accenna anche alla seconda stagione, già in scrittura: “Ha avuto dei risvolti di cui non posso parlare. Imprevedibili, bellissimi. Come si dice dei fiumi: per vedere il futuro non devi guardare dove scorrono, ma guardare alla fonte”. La regia è affidata a Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo. Le riprese si sono svolte tra Lazio, Toscana, Calabria e l’isola di Réunion. La colonia di Labuan è stata ricostruita a Lamezia Terme.
Can Yaman, dal canto suo, ha definito Sandokan “il ruolo della vita”. Ha perso 10 chili per entrare nel personaggio. Si è allenato per mesi. Ha lavorato con un coach di dizione. Ha studiato storia e cultura locale. Ma ieri sera, a Riccione, l’attenzione era tutta su Preziosi. Su quel Yanez che sembra racchiudere le ombre e le luci di un intero continente. Di un tempo che non passa mai davvero. Forse perché, in fondo, la libertà – come dice lui – “non te la può togliere nessuno”.
