Reazione a Catena, ancora critiche a valanga: stavolta non c’entra Pino Insegno

Reazione a Catena, il format sotto accusa: piovono critiche sulle squadre dopo quelle alla conduzione.

Torna su Rai 1 uno dei giochi a premi più amati e allo stesso tempo più discussi della televisione italiana. Reazione a Catena, condotto anche quest’estate da Pino Insegno, è di nuovo al centro dell’attenzione. Non tanto per le novità introdotte o per l’immancabile spirito del format, ma per le critiche che stanno investendo la trasmissione fin dalle prime puntate della stagione 2025. Il game show, giunto alla sua seconda edizione consecutiva sotto la guida di Insegno (la sesta in assoluto), è partito l’8 giugno e accompagnerà il pubblico fino a settembre. Ma se qualcuno sperava in un’estate all’insegna della leggerezza e del divertimento, la realtà raccontata da X (ex Twitter) dice tutt’altro.

Telespettatori sempre più attenti e pronti a commentare in tempo reale hanno scatenato una vera e propria valanga di opinioni negative. E a finire nel mirino non è soltanto la conduzione. Scorrendo i commenti social delle ultime puntate, emerge un malcontento diffuso: le nuove squadre concorrenti selezionate dalla produzione non sembrano reggere il confronto con quelle delle “stagioni d’oro” del programma. Gli utenti lamentano una preparazione approssimativa, errori evidenti nelle fasi chiave del gioco e una generale mancanza di brillantezza.

Reazione a Catena, critiche spietate alla scelta delle squadre: “Servono più forti”

Una volta c’erano squadre che davano spettacolo, oggi a volte, i concorrenti sembrano capitati lì quasi per caso. Non riescono a completare una catena neanche con le parole più semplici. Frasi del genere si moltiplicano di ora in ora, amplificate dall’eco dei social. Il problema, secondo molti, sarebbe da attribuire non solo alla qualità dei concorrenti, ma anche alle modalità di selezione. C’è chi ipotizza scelte fatte più per esigenze televisive che per merito, privilegiando personaggi più “spettacolari” che competenti. Ma in un quiz show come Reazione a Catena, dove il gioco delle parole richiede rapidità, logica e intesa, questo compromesso potrebbe costare caro.

reazione a catena
Alcuni dei commenti che affondano la scelta delle ultime squadre a Reazione a Catena

Anche alcuni fan storici del programma si dicono delusi: Non c’è ritmo, non c’è sfida. Una battuta d’arresto evidente per un format che per anni ha rappresentato un pilastro dell’intrattenimento estivo di Rai 1. E Pino Insegno? L’attore e conduttore romano, reduce da mesi di critiche anche personali, sembra voler tirare dritto. Ha già dichiarato in passato di non lasciarsi influenzare dai commenti “superficiali” sui social e di voler portare avanti il suo lavoro con professionalità. Ma il pubblico, si sa, è giudice severo. E le tendenze di ascolto dei prossimi mesi potrebbero dire molto sul futuro del programma.

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