Amadeus, vacanze senza gloria: l’ultima doccia fredda arriva dalla Rai

Amadeus, il Nove e il (non) grande salto: quando il re dell’Auditel inciampa Mediaset? Rai? Gli ultimi retroscena parlano chiaro.

Dopo cinque edizioni di Sanremo da record e una carriera lunga e ricca di successi, Amadeus sembrava pronto per un nuovo inizio sul canale Nove. Invece, dopo mesi, la domanda più scomoda è inevitabile: è stato tutto un enorme errore di valutazione? I numeri non mentono e le aspettative disattese fanno rumore. Il contratto con Warner Bros. Discovery, firmato nella primavera del 2024 e stimato attorno ai 100 milioni di euro, era stato annunciato come un’operazione coraggiosa. L’idea di esportare il proprio “brand” su una rete emergente come il Nove suonava da sfida affascinante. In realtà, per ora sembra l’inizio di un incubo a occhi aperti.

Chissà chi è, versione aggiornata (e indebolita) de I Soliti Ignoti, ha faticato fin dal primo giorno: share fermo al 2,4%, meno di mezzo milione di spettatori e un cambio di palinsesto d’urgenza che non ha migliorato la situazione. Ancora peggio è andata con Like a Star, un Tale e Quale Show low-cost, penalizzato da una collocazione suicida e da una promozione che dire insufficiente è un eufemismo. Nemmeno le operazioni nostalgiche come La Corrida e il tentativo di cavalcare la scia del branded content con Suzuki Music Party hanno fatto breccia. Risultato? Un Amadeus sovraesposto, impantanato in un contesto fragile e privo di un palinsesto “trainante”. Non c’è Rai 1 che tenga, e il pubblico lo ha fatto capire senza mezzi termini.

Amadeus resta sul Nove? “Snobbato da Rai e Mediaset”

A peggiorare il quadro ci sono i rumors sempre più insistenti su un Amadeus disilluso, alla ricerca di una via d’uscita. L’ipotesi Mediaset, al momento, pare remota. Secondo quanto emerge dalle ultime indiscrezioni da voci di corridoio vicine a tali dinamiche, né Pier Silvio Berlusconi né i vertici di Cologno Monzese sembrano intenzionati a fargli spazio. Troppe incognite, troppi flop, poca chiarezza sui format futuri. E la Rai? Un ritorno stabile viene definito “difficile”. Lo scorso anno, l’azienda gli aveva proposto un contratto sontuoso, compreso di delega alla creazione di nuovi programmi.

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Amadeus alla conduzione del Festival di Sanremo su Rai 1

Amadeus rifiutò, convinto dalla sirena del cambiamento. Ma da Viale Mazzini filtra una linea chiara: “La Rai non è un albergo con le porte girevoli”. A meno di un faccia a faccia diretto con l’AD Giampaolo Rossi, le porte (questa volta vere) restano chiuse. Nel frattempo, su Discovery si attende il test decisivo: The Cage – Prendi e scappa, una sorta di game show adrenalinico partito bene alla puntata d’esordio, potrebbe essere l’ultima occasione per ribaltare la narrativa. Ma anche qui, il clima è quello di chi sa che l’aria sta cambiando, e non in meglio.

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