La pennicanza di Fiorello e il ritorno possibile di Amadeus in Rai.
Dopo mesi di silenzio e polemiche, Fiorello è tornato. Ma più che un ritorno, sembra una pennicanza collettiva: un riposino dell’anima da cui forse si sveglierà anche Amadeus. La Rai, negli ultimi tempi, somiglia a una vecchia comitiva di amici in cui tutti dicono di voler cambiare aria, salvo poi tornare, uno alla volta, con la scusa più improbabile. E Fiorello, dopo settimane di assenza, si è rifatto vivo proprio così: entrando dalla porta sul retro degli studi di via Asiago, con la leggerezza di chi finge di passare per caso. Era sparito dai radar dopo una fuga di notizie che gli aveva fatto saltare il debutto del nuovo programma su Radio2.
Era il 16 maggio, giorno del suo compleanno. Oggi, 19 maggio, è di nuovo in onda. Il programma si chiama Radio2 Radio Show – La Pennicanza. Nome perfetto: perché suona come una tregua, un’ora d’aria, un ritorno fatto con ironia e poche certezze. Nel suo ritorno improvvisato, con Fabrizio Biggio accanto, le gag telefoniche pronte e lo stile surreale che è ormai marchio di fabbrica – Fiorello ha chiamato in diretta Amadeus. Ed è lì che, con la leggerezza che solo gli amici veri sanno maneggiare, sono arrivati i veri indizi.
Fiorello su Radio2 e il siparietto con Amadeus
“Ora hai 65 anni”, ha detto Amadeus in collegamento. “65 è quanto facevi di share quando eri in Rai”, ha risposto Fiorello, continuando: “Lo sai che in Rai ti vogliono tutti bene”. “Lo so, e anche io voglio bene a loro”, ha detto il conduttore Discovery, ma la vera sorpresa è arrivata dopo, con l’ultima dichiarazione dello showman siciliano: “Se dovessi avere un ripensamento, sai che le porte sono sempre aperte”. Altro che gag. In meno di trenta secondi, i due hanno riscritto il futuro prossimo della tv pubblica. E chi ascolta con attenzione lo sa: quando Fiorello scherza, in realtà sta già trattando.

Il passaggio di Amadeus a Discovery doveva essere la svolta: contratto milionario, nuovi stimoli, vita a Milano. Ma gli ascolti non stanno aiutando. Chissà chi è ha galleggiato sotto il 3% di share. La Corrida un minimo è riuscito. Il pubblico non ha seguito Ama nella nuova casa, e i vertici Rai lo sanno. Anche per questo la telefonata di Fiorello ha avuto il suono di una sirena: torna, che qui ti vogliamo ancora bene. Che il dialogo fosse ironico è certo. Ma che nascondesse una verità più grande, lo è ancora di più. In un momento in cui Mediaset fatica (Striscia in calo, GF al minimo storico) e Discovery non decolla, la Rai si ritrova improvvisamente nel ruolo di “casa madre pentita ma accogliente”.
La Coppa Italia al 30,9% di share non basta a coprire l’emorragia di volti storici. Ecco perché l’eventuale ritorno di Amadeus, anche solo per un progetto simbolico, non è poi così assurdo. Fiorello ha fatto da apripista. Ha fatto il primo passo. La pennicanza è uno show, certo, ma anche una tregua. Un modo per ricominciare senza ammettere di essere tornato davvero. E dietro le battute, c’è un’intera strategia comunicativa. Nessun annuncio ufficiale, ma tanti indizi sparsi. E nel linguaggio televisivo di oggi, questo è il nuovo contratto firmato. Tra flop, polemiche e palinsesti che sembrano sudoku impazziti, il pubblico ha nostalgia di volti noti e sicurezze. La leggerezza di Fiorello e la solidità di Amadeus sono due certezze che il pubblico riconosce, anche con il telecomando spento. E in un’epoca in cui tutto sembra improvvisato (compresi i contratti esclusivi), un ritorno in Rai non è solo possibile. È probabile.
