Ha sconvolto Cannes, trionfato agli Oscar e vinto il David: stasera in tv il capolavoro che spacca ogni certezza

Palma d’Oro a Cannes, Oscar per la sceneggiatura originale, David di Donatello fresco di premiazione e ora arriva in chiaro, stasera in tv su Cielo (canale 26), alle 21:15.

Anatomia di una caduta non è un semplice film. È un urlo silenzioso. È il racconto di una famiglia che crolla senza fare rumore, sotto il peso della verità. Alla regia c’è Justine Triet, che ha riscritto le regole del thriller giudiziario europeo. Ha firmato una pellicola che è insieme processo, trauma, riflessione sull’amore e sulla menzogna.

Al centro di tutto c’è Sandra Voyter, scrittrice di successo. A interpretarla, una magistrale Sandra Hüller, già applaudita in Toni Erdmann e qui più intensa che mai. Il marito di Sandra, Samuel, viene trovato morto sulla neve, ai piedi dello chalet di famiglia. Si è buttato? L’ha spinto lei? O c’è qualcos’altro? Nel mezzo c’è il loro figlio undicenne, Daniel, interpretato dal giovane Milo Machado Graner. È cieco. Ma vede ogni cosa. Ascolta, ricorda, teme, ama. E dubita. Con loro, un cast perfetto: Swann Arlaud è l’avvocato Renzi, Antoine Reinartz il pubblico ministero, Samuel Theis il marito morto, ma mai del tutto assente.

Anatomia di una caduta ha incantato la giuria di Cannes 2023. Ha convinto l’Academy. Ha portato a casa anche il Golden Globe, i Premi César, gli European Film Awards. E ha vinto il David di Donatello. Ma non sono i premi a renderlo grande. È il modo in cui ti inchioda alla sedia. Ti chiede: cosa avresti fatto tu?

Stasera in tv
Anatomia di una caduta, stasera in tv

Stasera in tv, Anatomia di una caduta: il processo è emotivo. E lo spettatore è sotto accusa

Non si capisce subito cosa sia successo. E forse non lo si capirà mai. Ma non è questo il punto. Il film ti accompagna dentro un’aula di tribunale. Ma la vera battaglia è intima. È la caduta della fiducia, della coppia, del ruolo di madre. Justine Triet costruisce un racconto stratificato. Ogni flashback è un colpo, ogni dettaglio, una crepa. Ogni parola, un’arma. Il vero protagonista diventa il dubbio. Quel dubbio che logora Sandra, che spaventa Daniel, che divora anche noi. Siamo dalla parte giusta? Ne siamo certi?

Il film ha fatto scuola. Ha rilanciato il genere del courtroom drama europeo, lo ha caricato di emotività, di sguardo femminile, di incertezze moderne. Dopo di lui, molti autori hanno cominciato a raccontare famiglie scomposte, relazioni fragili, figli testimoni. Nessuno però ha colpito così in fondo.

Anatomia di una caduta è stato anche un successo commerciale. In Francia ha superato i 10 milioni di euro al box office. E ora è pronto a lasciare il segno anche in tv. Stasera in tv, se accendi Cielo, non troverai un film. Troverai un esperimento emotivo. Un interrogatorio personale. Una seduta collettiva di autocoscienza. Chi cade, in questo film, non è solo Samuel. Siamo tutti noi.

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