You su Netflix, l’erede perfetta della serie più disturbante di tutti i tempi: chi è l’antenato di Joe

Joe Goldberg è tornato e il mondo non sarà più lo stesso: la quinta stagione di You su Netflix in pochi giorni ha scosso milioni di spettatori in tutto il mondo. Con il suo mix di ossessione, amore malato e illusioni di redenzione, You si conferma come la degna erede di un altro cult televisivo che ha ridefinito il concetto di “mostro affascinante”: Dexter.

Penn Badgley offre una delle interpretazioni più complesse della TV moderna. Il suo Joe Goldberg incarna il lato più oscuro dell’animo umano. Questa volta, lo vediamo tornare a New York, la città dove tutto era iniziato. Accanto a lui troviamo Kate Lockwood (interpretata da Charlotte Ritchie), ora potente CEO della Lockwood Corporation. Al centro della scena torna anche la storica libreria Mooney’s, simbolo delle origini e delle ossessioni di Joe. Non mancano nuovi personaggi destinati a lasciare il segno, come Bronte (Madeline Brewer), la nuova fiamma di Joe, che nasconde piani molto pericolosi. Rhys Montrose, alter ego immaginario di Joe già introdotto nella quarta stagione, riappare per guidarlo nei suoi momenti più oscuri.

You è basato sui romanzi di Caroline Kepnes. Ogni stagione scava sempre più a fondo nella psiche contorta del protagonista. La serie esplora tematiche come mascolinità tossica, dipendenza emotiva e il ruolo distorto dei social media nell’influenzare l’opinione pubblica. Con l’uscita del quinto capitolo, You diventa ufficialmente la serie che ha raccolto l’eredità di chi, anni fa, ci aveva fatto amare un antieroe spietato e ammaliante. Senza mai perdere il suo tocco contemporaneo, You ridefinisce la figura dell’uomo oscuro nel mondo digitale.

Perché You ci ossessiona più di ogni altra serie

La quinta stagione di You mette Joe Goldberg di fronte ai suoi fantasmi più profondi. Il ritorno alla libreria Mooney’s non è solo fisico, ma anche simbolico: Joe deve fare i conti con tutto ciò che ha tentato di seppellire. Kate Lockwood cerca di offrirgli una seconda possibilità, ma il passato di Joe non smette di bussare alla porta. Il personaggio di Bronte rappresenta la vendetta, l’eco delle vittime come Guinevere Beck e Marienne. La narrazione della stagione è dominata dalla dissociazione mentale di Joe. Rhys Montrose appare nei momenti più critici, costringendo Joe a scelte devastanti e senza ritorno.

Il messaggio di You è chiaro: non esiste redenzione completa per chi ha trasformato l’amore in ossessione e la protezione in distruzione. Il pubblico rimane ipnotizzato. Perché, in fondo, Joe Goldberg è il mostro che riconosciamo anche dentro di noi. You non offre risposte facili. Non pretende di redimere il suo protagonista. Ci mostra piuttosto quanto sia sottile la linea che separa l’amore dalla follia. Di certo, You ha conquistato il suo posto nell’olimpo delle serie più iconiche. E, come il suo predecessore spirituale, continuerà a ossessionarci a lungo.

You e Dexter: un’eredità di mostri affascinanti

Molti fan e critici vedono in You la naturale evoluzione di Dexter, la serie che per prima ci ha fatto empatizzare con un serial killer. Come Dexter Morgan, anche Joe Goldberg ha una doppia vita e giustifica le sue azioni con motivazioni distorte. Dexter uccideva “per giustizia”, seguendo un codice. Joe, invece, si convince di uccidere “per amore”, facendo sembrare ogni orrore una forma di protezione. Entrambi sono figure complesse che sfidano la nostra morale.

You
Dexter

You non si limita a seguire le orme di Dexter. La supera, esplorando il ruolo dei social media, l’ossessione romantica e la cultura della visibilità. Joe non è solo un predatore: è anche una vittima della società moderna. In questo senso, You rappresenta la nuova generazione di antieroi disturbanti, figli di un mondo dove la linea tra bene e male è sempre più sfumata. Di fronte a Joe Goldberg, non possiamo fare altro che guardare. E, forse, riconoscere parte di noi stessi. Guarda You su Netflix. Ma attento: una volta iniziato, non riuscirai più a smettere.

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