Uovo di Pasqua, profumo di cioccolato e la voglia di concedersi qualcosa di speciale. Ma quanti sanno davvero riconoscere un prodotto di qualità? A spiegarlo è Ernst Knam, celebre pasticciere e volto noto della televisione. I suoi consigli sono utili per non cadere nella trappola di uova troppo dolci o poco equilibrate.
Secondo Knam, non basta guardare l’incarto o fidarsi del nome sulla confezione. Un vero Uovo di Pasqua artigianale ha caratteristiche ben precise. Il maestro pasticciere ha spiegato, in una recente intervista, che bisogna partire dallo spessore. Il cioccolato non deve essere né troppo sottile né eccessivamente spesso. Troppo sottile significa bassa qualità. Troppo spesso, invece, è spesso sinonimo di un prodotto pesante e non ben temperato.
Ernst Knam ha anche parlato del profumo. Un buon uovo di cioccolato deve sprigionare un aroma intenso, deciso, ma non invadente. L’olfatto, dice, è il primo vero alleato per distinguere il cioccolato buono da quello mediocre. Se l’uovo non profuma di nulla, è molto probabile che sia stato prodotto tempo prima, oppure con ingredienti di scarsa qualità.
Un altro aspetto importante per Knam è l’acidità. Il cioccolato di alta gamma presenta una lieve acidità naturale. Non deve essere stucchevole, ma lasciare un retrogusto fresco, mai piatto. Questa nota, spesso sottovalutata dai consumatori, è invece un chiaro indice di lavorazione curata e presenza di fave di cacao di qualità.
Infine, la dolcezza. Il maestro sottolinea che il cioccolato non dovrebbe mai essere eccessivamente dolce. Per questo motivo, ha sempre preferito cioccolati al 70-72% di cacao. Per lui, questa è la soglia ideale: un buon compromesso tra sapore, intensità e bilanciamento. Quando il cioccolato è troppo dolce, dice Knam, rischia di coprire tutte le altre note aromatiche.
In sintesi, l’Uovo di Pasqua perfetto secondo Ernst Knam è il risultato di equilibrio, materia prima selezionata e cura nei dettagli. Non è solo un dolce da scartare, ma un piccolo capolavoro da gustare con tutti i sensi.

Uovo di Pasqua, come evitare una fregatura: i segnali da riconoscere prima di acquistare
Capire se un Uovo di Pasqua è davvero buono richiede attenzione e qualche semplice accorgimento. Il primo passo? Leggere l’etichetta. Se il primo ingrediente è lo zucchero, meglio diffidare. Il cioccolato serio comincia con “pasta di cacao” o “massa di cacao”.
Un altro indicatore è la lista ingredienti breve. Meno additivi, più qualità. Se trovi aromi artificiali, oli vegetali non dichiarati o conservanti, è il caso di guardare altrove. La presenza di burro di cacao puro è un buon segno. Al contrario, grassi vegetali di dubbia provenienza ne abbassano il valore.
Non fidarti nemmeno del prezzo. Un uovo costoso non è automaticamente buono, così come uno economico non è per forza pessimo. Il prezzo può dipendere da packaging, licenze, sorprese interne. Il vero valore si trova nel cioccolato stesso, non nel personaggio stampato sull’incarto.
Infine, ricorda che il cioccolato fondente offre una maggiore esperienza sensoriale. Il consiglio di Knam sul 70-72% è prezioso anche per chi ha gusti meno “tecnici”. Ti permette di apprezzare note di frutta secca, agrumi, caffè, o persino tabacco. Un cioccolato al latte molto zuccherino, invece, appiattisce tutto.
Alla fine, la fregatura non è solo economica. È emotiva. Quando scarti un uovo, ti aspetti qualcosa di speciale. Con i giusti strumenti, puoi evitare la delusione. E magari, scoprire il piacere di un vero cioccolato. Ernst Knam lo ripete da anni: il cioccolato è cultura. E come ogni forma di cultura, si può imparare ad apprezzarla. Basta ascoltare chi ne sa davvero.
