Netflix riscopre una delle interpretazioni più intense di Luca Zingaretti: non è Montalbano, ma un film che tocca il cuore e l’anima.
Luca Zingaretti: da Montalbano a Netflix, l’attore conquista anche Silvia Toffanin
Luca Zingaretti, il volto indimenticabile del Commissario Montalbano, è tornato sotto i riflettori. Ma stavolta non con il celebre impermeabile del commissario siciliano. Oggi ospite a Verissimo, nello studio elegante e intimo di Silvia Toffanin, mostrerà un lato diverso di sé, raccontando la sua carriera e la sua vita privata. Se tutti lo conoscono per il suo personaggio iconico, c’è un altro ruolo che molti spettatori hanno amato profondamente su Netflix. Non molti, infatti, sanno che Zingaretti è tra i protagonisti di L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, film diretto da Sydney Sibilia e disponibile sulla piattaforma dal 2020.
La figura di Montalbano, ormai simbolo della televisione italiana, è profondamente radicata nella nostra cultura popolare, grazie anche alla penna di Andrea Camilleri. Ma Netflix ha offerto a Zingaretti un’occasione diversa: interpretare un personaggio reale e profondo.
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose racconta la vicenda vera di Giorgio Rosa, l’ingegnere che nel 1968 fondò una piattaforma indipendente al largo di Rimini, autoproclamandola Stato sovrano. Un gesto rivoluzionario, un simbolo di libertà, utopia e disobbedienza civile. In questo film, Zingaretti veste i panni del burocrate inflessibile, ironico ma mai caricaturale. Insomma, non è solo Montalbano, è anche uno dei più versatili attori italiani in circolazione. E questo film lo dimostra pienamente.

Luca Zingaretti non è solo Il Commissario Montalbano: la potenza narrativa dell’Isola delle Rose
Nel ruolo del protagonista, l’ingegnere Giorgio Rosa, troviamo un ispiratissimo Elio Germano, attore da sempre impegnato in ruoli profondi e mai banali. Al suo fianco c’è Matilda De Angelis, che con la sua sensibilità ha conquistato anche Hollywood. E poi lui, Luca Zingaretti, che interpreta il temibile ministro dell’interno con una presenza scenica magnetica, in bilico tra satira e dramma.
Non è un caso che la pellicola abbia conquistato 3 David di Donatello (tra cui miglior attrice non protagonista a Matilda De Angelis, miglior attore non protagonista a Fabrizio Bentivoglio e migliori effetti visivi) e 4 Nastri d’Argento, a conferma del suo valore artistico e culturale. Prodotto da Grøenlandia con la collaborazione di Netflix, il film è anche una straordinaria dichiarazione d’amore all’Italia degli anni ’60, alle sue contraddizioni, al fermento sociale e alla voglia di cambiamento. Il racconto è frizzante, intelligente, ironico e profondo. Proprio come la regia di Sibilia, già amato per la trilogia Smetto quando voglio e recentemente per Hanno ucciso l’Uomo Ragno.
Oggi, Luca Zingaretti si racconta a Verissimo e dimostra che il successo di Montalbano non ha oscurato la sua voglia di mettersi in gioco. Al contrario, Netflix gli ha permesso di esplorare nuovi orizzonti, senza perdere il legame con l’identità culturale italiana.