Netflix, capolavoro da 7 David con Antonia Truppo: dimenticate Champagne e Mare Fuori, qui ha fatto la storia del cinema

Su Netflix, una delle interpretazioni più toccanti di Antonia Truppo: molto più che Champagne e Mare Fuori. Lo chiamavano Jeeg Robot, film che ha fatto la storia.

Netflix, Antonia Truppo sorprende tutti: non solo Champagne e Mare Fuori, ma un capolavoro da vedere assolutamente

Antonia Truppo è uno dei volti più intensi e riconoscibili del cinema e della fiction italiana. Dopo aver interpretato con grande delicatezza la madre di Peppino di Capri nella fiction di Rai 1 Champagne, andata in onda ieri sera, e dopo aver conquistato il pubblico come la mamma di Rosa Ricci nella fortunatissima Mare Fuori 5, l’attrice napoletana torna a far parlare di sé grazie a una pellicola che ha lasciato il segno nel cinema italiano. Il film in questione è Lo chiamavano Jeeg Robot, oggi disponibile su Netflix, dove Antonia Truppo recita al fianco di due giganti come Claudio Santamaria e Luca Marinelli.

Netflix
Luca Marinelli in Lo chiamavano Jeeg Robot

Lo chiamavano Jeeg Robot – uscito inizialmente nel 2015 e diventato negli anni un cult assoluto – rappresenta una delle vette più alte della produzione italiana recente. Diretto da Gabriele Mainetti, il film è una fusione riuscitissima tra cinema d’autore, fantascienza urbana e cultura pop. Ambientato in una Roma cupa e marginale, è un omaggio dichiarato ai fumetti underground e ai supereroi americani, ma trasposto con intelligenza e umanità nel contesto sociale italiano.

Antonia Truppo interpreta Nunzia, un personaggio chiave nella narrazione, complesso e vibrante. In un momento storico in cui le madri cinematografiche sono spesso relegate a ruoli secondari, lei riempie lo schermo con una presenza forte e autentica, molto più di quanto fatto già in Champagne o in Mare Fuori. La sua performance ha incantato pubblico e critica, tanto da valere il David di Donatello come Miglior attrice non protagonista nel 2016. Un riconoscimento meritatissimo che certifica la grandezza di una carriera costruita con scelte mai banali.

E non è stata l’unica a ricevere premi: anche Claudio Santamaria, protagonista della pellicola, si è aggiudicato il David di Donatello come Miglior attore protagonista. Il film ha trionfato con ben 7 statuette ai David, segnando un prima e un dopo nel modo di raccontare l’eroismo italiano. Accanto a loro, Luca Marinelli ha incarnato uno dei cattivi più iconici del nostro cinema, il folle Zingaro, entrato di diritto nell’immaginario collettivo.

Questo trio eccezionale, unito alla regia visionaria e alla sceneggiatura che alterna ironia e tragedia, ha reso Lo chiamavano Jeeg Robot una pietra miliare. Un film che ha saputo parlare al pubblico giovane, ai cinefili e agli amanti dei supereroi con un linguaggio nuovo, ma profondamente italiano.

Per chi ha apprezzato Antonia Truppo nei panni della madre in Champagne e in Mare Fuori, questo film rappresenta una svolta imperdibile. Il suo ruolo in Jeeg Robot è ancora più profondo, doloroso, universale. Non c’è solo l’aspetto materno, ma anche una forza femminile che resiste, lotta e si spezza con dignità.

Su Netflix, oggi, il film vive una seconda giovinezza. Grazie alla riscoperta dell’intero cast, in particolare di Antonia Truppo, che ha saputo catalizzare nuovi spettatori anche grazie ai suoi ruoli recenti in Champagne e Mare Fuori, il titolo è tornato in tendenza. In moltissimi lo scoprono o lo riguardano proprio dopo averla vista su Rai 1 o su RaiPlay (dove ci sono tanti titoli interessanti ogni giorno).

Se Champagne l’ha mostrata malinconica e Mare Fuori risoluta, qui è fragile, spezzata e potente. Una donna che resiste all’abisso. Una performance da manuale, che fa riflettere e commuove.

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