La nostra intervista a colei che ha truccato i protagonisti di Qui non è Hollywood, la serie su Disney + di Pippo Mezzapesa che racconta la tragica morte di Sarah Scazzi nel 2010: parla la make-up designer Alessandra Vita.
Alessandra Vita, make-up designer di alcune delle serie tv più viste attualmente, ha rivelato di essere molto contenta per questa intervista. Studia da geometra alle superiori, poi architettura, ma si laurea in Lettere e Filosofia. Frequenta poi un’accademia di make-up cinematografico, e capisce che è quello il mestiere che intende fare per il resto della sua vita. Oggi è una grandissima artista, capace e scrupolosa, e anche molto sensibile. Vi parleremo anche di altri progetti a cui ha preso parte e segreti del mestiere, ma oggi, occhi puntati sulle incredibili trasformazioni eseguite in sala trucco, per quella che è indubbiamente la serie del momento: Qui non è Hollywood. La nostra intervista esclusiva.
Qui non è Hollywood: vorrei parlassi del processo, quindi lo studio meticoloso dei vari personaggi di questa storia. Come è avvenuto e come vi ha portato al risultato finale?
“Comincio sempre da un lavoro di studio e documentazione. Qui sono stata facilitata. Dopodiché, ho bisogno di immedesimarmi. Passo giorni e soprattutto notti, ad immaginare le vite dei “miei” personaggi, pensare come loro, capire cosa muove i loro istinti. Un processo che mi viene praticamente spontaneo. A volte i make-up mi appaiono, come delle visioni. In questa fase sovente mi avvalgo del design digitale per avere un riscontro preliminare. Dopodiché si arriva al make-up test e solo a quel punto, do via libera all’improvvisazione. Non volevamo creare delle fotocopie dei veri personaggi, anche se è servito replicare o inventare alcune peculiarità, come la dentatura di Giacomo Scazzi o la pelle macchiata di Concetta (che la vera Concetta non aveva all’epoca dei fatti), solo per citarne un paio. Volevamo evocarli, quello sì”.
Ci sono stati degli intoppi al trucco o inconvenienti sul set?
“Le scene non si girano mai in sequenza. Quindi, nella scena in cui cade la goccia di vernice sulla guancia di Concetta, abbiamo girato prima la parte in cui la goccia era già caduta. Si trattava, successivamente, dall’altezza di 2 metri e oltre, sulla scala, accanto alla macchina da presa, con il contagocce ed un colore ad acqua, di farla cadere nello stesso identico punto, che era anche vicinissimo all’occhio. Ho avuto una fortuna inspiegabile ed ho centrato il punto esatto al primo colpo”.
Serie o film di cui apprezzi il lavoro fatto al trucco?
“I miei idoli nel make-up sono: Ivana Primorac per il make-up beauty di The Crown, Roberto Pastore per il character design de Il mio corpo vi seppellirà e Kazu Hiro per i make-up FX in Maestro”.
Prossimi progetti in cantiere?
“Dal 21 novembre troverete al cinema “Le Déluge” di G.Jodice sugli ultimi giorni dei reali di Francia allo scoppio della Rivoluzione Francese. Poi uscirà “Diva Futura” di G.L.Steigerwalt con Pietro Castellitto e Barbara Ronchi. Inoltre aggiungo, che per personaggi particolarmente complessi, che richiedono una lavorazione massiccia di laboratorio, mi avvalgo della collaborazione di professionisti specializzati che stimo. Vorrei citare nella fattispecie Valentina Visintin, designer dei prostetici di Cosima Misseri su Qui non è Hollywood e di quelli di Louis XVI su Le Déluge e di tutti i prostetici su Diva Futura”.
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