
Una realtà che ci spinge a vivere in un eterno presente, globale, unico, ineluttabile, che spesso prescinde però dai luoghi in cui viviamo e lavoriamo, dai luoghi in cui semplicemente abitiamo, senza permettere più alla nostra presenza e alla nostra azione di tendere alla costruzione di un futuro migliore. Per questa ragione pensiamo sia oggi così importante soffermarsi a riflettere sullo spirito e sul carattere che conformano il tempo attuale.
Nicola Di Battista

Ricordiamo qui alcune parole del filosofo spagnolo Josè Ortega y Gasset, scritte circa mezzo secolo fa ed ancora oggi incredibilmente attuali. Queste note nascono in occasione dei famosi colloqui di Darmstadt, in particolare si riferiscono ad un convegno sull’architettura, quello dell’estate del 1951, al quale parteciparono i filosofi Ortega y Gasset e Heidegger insieme a quasi tutti i grandi architetti tedeschi, vecchi e giovani.


Nel secondo numero proponiamo in primo piano Gaetano Manfredi sul tema della diversità, Hans Kollhoff sulla cultura architettonica italiana, il progetto di Jean Nouvel per la Fondazione Alda Fendi-Esperimenti, Francesco Venezia e il progetto di una piazza italiana, il sodalizio tra Pierluigi Cerri e Unifor.

Alle condizioni del mondo attuale, la rivista vuole proporre ai suoi lettori un punto di vista intorno alla possibilità di fare Architettura oggi nel nostro Paese.
