Il 31 dicembre c'è spazio per emozioni e storie autentiche: stasera in tv su Rai Premium la vera storia di Giuseppe Moscati.
Non è detto che la sera del 31 dicembre tutti vogliano assistere a concerti e festeggiamenti in tv. Deve esserci anche spazio per emozioni e storie vere da raccontare. Non a caso, stasera in tv su Rai Premium c'è Giuseppe Moscati - L'amore che guarisce, una miniserie che va controcorrente: non aspettatevi paillettes, ma una storia vera fatta di intensità, emotività e la capacità di parlarci ancora oggi, anche se è ambientata oltre un secolo fa. Il regista è Giacomo Campiotti e il protagonista, Beppe Fiorello. La fiction parla della vita di Giuseppe Moscati, medico napoletano dei primi anni del Novecento, figura poi proclamata santo.
La storia di un professionista umano e sensibile, che ha scelto di donare la sua professionalità ai più bisognosi, pagando personalmente ogni scelta. La fiction segue il medico dai suoi inizi all'Ospedale degli Incurabili fino alla sua morte prematura. Nel mentre, il susseguirsi di eventi storici tra cui l'eruzione del Vesuvio nel 1906. La vera essenza del racconto è il conflitto umano che logora Moscati: l'amore, la rinuncia e un sistema sanitario che premia il potere e non la dedizione. A incarnare questo sistema alla perfezione, il personaggio di Giorgio Piromallo. Una visione da scegliere stasera più che mai: ecco perché.
Giuseppe Moscati stasera in tv su Rai Premium: perché guardarlo stasera ha tutto un altro sapore
C'è anche una storia sentimentale, quella con la principessa Elena Cajafa (interpretata da Kasia Smutniak), che mette Moscati davanti a una scelta definitiva: una vita “normale” o una vocazione totale. È qui che la fiction trova una delle sue chiavi più interessanti, perché non idealizza il sacrificio, ma lo mostra come una perdita reale, mai indolore. Guardare Giuseppe Moscati – L’amore che guarisce il 31 dicembre significa fare una scelta precisa: fermarsi, ascoltare, lasciarsi coinvolgere da una narrazione che parla di cura, di responsabilità, di cosa significhi davvero “avere successo”.
È un titolo che non chiede di essere visto distrattamente mentre si prepara il cenone, ma invita a un'attenzione diversa, quasi intima. E forse è proprio questo il suo valore fuori tempo massimo: ricordare che anche l’ultima sera dell’anno può essere un momento di riflessione, non solo di evasione. Non è una visione per tutti, e non pretende di esserlo. Ma per chi cerca emozioni autentiche, una storia vera raccontata con misura e partecipazione, e un’alternativa al frastuono di fine anno, Rai Premium offre una proposta che ha ancora molto da dire.