Stasera in tv va in onda un film da guardare con i fazzoletti: la storia di una piccola principessa tra onore e dignità.
Ci sono film che, inaspettatamente, funzionano meglio anni dopo la data d'uscita. Stasera in tv su La5 va in onda La piccola principessa di Alfonso Cuarón, esempio lampante per quanto riguarda questo tipo di pellicole. Funziona meglio perché in un clima di brutte notizie e cinismo diffuso trova la sua massima forza. C'è una differenza tra questa storia e quella delle più celebri principesse conosciute. Sara Crewe perde tutto da un giorno all'altro: la sua ricchezza, il padre e i privilegi che aveva. Viene salvata attraverso fame e ingiustizia: il film però non è mai cupo nonostante questo.
Ad aiutare la protagonista c'è la sua immaginazione, compagna fedele che l'aiuta a resistere. Un film che proprio per questo motivo, è perfetto in tale periodo dell'anno. Ci sostiene se abbiamo bisogno di storie che non promettono chissà quali miracoli, ma sollevano i protagonisti con dignità e verità. Sara non smette mai di essere una principessa, ma lo diventa davvero quando tutto intorno a lei, la spinge verso odio e vendetta. Un messaggio adulto e profondo, che non parla certo solo ai bambini. La storia è tratta dall'iconico romanzo di Frances Hodgson Burnett, che ha già visto un rifacimento nel 1939 con la bambina prodigio Shirley Temple.
La piccola principessa stasera in tv su La5: perché vale la pena guardarlo
Il film induce quel Cuarón che il mondo avrebbe celebrato anni dopo. Le luci calde che si scontrano con gli spazi freddi del collegio, le sequenze oniriche ispirate alla cultura indiana, la soffitta che si trasforma in regno segreto: tutto contribuisce a rendere tangibile il confine sottile tra ciò che è e ciò che potrebbe essere. Non è una fiaba patinata, ma una fiaba vissuta, imperfetta, profondamente umana. Rivederlo oggi, in prima serata su La5, significa anche riscoprire un cinema per famiglie che non infantilizza.
Qui non c'è il sarcasmo continuo, né la paura di commuovere o l'obbligo della battuta. Esiste invece il tempo lento dell’emozione, la fiducia nello sguardo dei più piccoli e il rispetto per la loro capacità di comprendere il dolore. Nei palinsesti attuali dominati da remake e nostalgia programmata, La piccola principessa resta un film che non chiede di tornare bambini, ma di ricordare cosa significhi esserlo davvero: credere che la bontà abbia un valore, anche quando nessuno la ricompensa subito. Ed è per questo che, stasera a pochissimo dall'inizio di un nuovo anno, vale la pena fermarsi e guardarlo.