Boom su Netflix per la serie che agita le notti tranquille: il vicino di casa che non vorresti mai

The Beast in Me è la miniserie Netflix che entra nella tua testa, per poi non uscirne più.

Su Netflix scala la classifica delle serie più viste del periodo, The Beast in Me. Uno di quei titoli che ti segue, che non ti lascia dopo aver concluso la visione, e che arriva nei tuoi pensieri quando meno te lo aspetti. La forza di questa serie nasce dal cuore della sua protagonista: Aggie Wiggs, interpretata da una magnetica Claire Danes. La sua performance racconta il dolore senza fare chiasso, e senza sovraccaricare il tutto puntando sul dramma a tutti i costi. Aggie vive chiusa in casa, alle prese con un lutto che l'ha prosciugata. La sceneggiatura concede tempo e modo allo spettatore di entrare nella routine di Aggie, per capire al meglio cosa prova e perché è così impassibile.

Poi arriva Nile Jarvis, interpretato da Matthew Rhys, e il racconto cambia temperatura. Le vibrazioni diventano più scure. Le ombre si allungano. L'energia della serie si compatta attorno a quest’uomo dal passato ambiguo, sospettato della scomparsa della moglie e avvolto da un’aura disturbante. Nile diventa il punto cieco di tutti, anche di Aggie, che lo studia, lo spia, lo interpreta e, soprattutto, lo trasforma nel fulcro del libro che vuole tornare a scrivere. Il loro rapporto cresce come una crepa: all’inizio sottilissima, poi evidente, infine impossibile da ignorare. Aggie incastra le sue fragilità con i silenzi di Nile, e mentre cerca di capire chi sia davvero quell’uomo, finisce per scoprire pezzi di sé che aveva sepolto. La regia di Antonio Campos gestisce l'ambiguità con precisione chirurgica.

The Beast in Me è la serie del mese su Netflix: il motivo

Non c'è nessun indizio servito in modo comodo e semplice a chi guarda la serie. ogni dettaglio ha bisogno di attenzione. Tutti gli episodi portano a chiedere se si parli davvero di Nile, oppure, la parte più oscura di Aggie. La produzione esecutiva di questa serie, firmata anche dall'immensa Jodie Foster, illumina un progetto molto ambizioso, con una sceneggiatura ben stratificata. L'impianto narrativo parte dal lutto della protagonista, passando poi per manipolazione, distorsione della realtà e della memoria e un bisogno soffocante di controllo: tutti temi che la serie tratta senza troppi fronzoli e con un realismo disarmante.

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Una scema da The Beast in Me su Netflix

La critica ha elogiato le interpretazioni dei due protagonisti per la capacità di creare una tensione emotiva anche nelle scene più statiche. Molti recensori hanno sottolineato come inizialmente possa sembrare lenta, ma è un ritmo funzionale all'escalation che vivremo in seguito. Quanto la trama accelera infatti, tutto avviene con una coerenza che sorprende. The Beast in Me è un thriller psicologico, ma anche un dramma intimo. Una narrazione che non chiede allo spettatore di comprendere subito, ma gli chiede di fidarsi e restare siccome la verità, purtroppo spesso, non è una soluzione rassicurante.

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